Politica di Redazione , 07/02/2025 9:30

Bozza (FI): “Il piano di controllo del Cormorano va esteso al Lago di Garda"

Alberto Bozza
Alberto Bozza

“Il piano di controllo della Regione del Cormorano va ampliato, il suo raggio di azione è limitato perlopiù alla fascia costiera e alle zone alpine e prealpine. Per esempio, il lago di Garda ne è escluso, eppure il cormorano lì rappresenta un pericolo per la fauna ittica e danneggia così gli allevamenti ittici, la pesca e di riflesso la ristorazione e il turismo”.
Lo afferma il consigliere regionale Alberto Bozza, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta, facendo riferimento al Piano di Controllo regionale deliberato lo scorso 4 giugno e in attesa del parere di VINCA.
Un piano che esclude estesi ambiti della pianura veneta, zone nelle quale così le azioni di contenimento a salvaguardia dell’ittiofauna richiedono autorizzazioni e procedure più complesse. Bozza invece auspica e spinge la Regione a “facilitare il controllo selettivo del cormorano” in zone più vaste e specificatamente “anche nel lago di Garda”.
“Il cormorano è uno dei principali responsabili dei danni causati alla pesca, alla pescicoltura veneta e all’ecosistema, a causa dell’incontrollata proliferazione. Ogni esemplare di cormorano ingerisce mediamente circa 450 grammi di pesce al giorno, per un totale di 162 chilogrammi in un anno, che moltiplicati per i venti anni di sopravvivenza media portano ad una somma complessiva di oltre 32 tonnellate di fauna ittica prelevata da laghi e fiumi da ciascun cormorano. A ciò si aggiunge un 30-40% di altri pesci che vengono colpiti feralmente all’esito delle battute di caccia di gruppo praticate dal cormorano; e il tracollo di diverse specie ittiche autoctone quali temolo, trota marmorata e anguilla”.
Pertanto, Bozza, dopo un confronto anche con l’associazione pescatori della Provincia di Verona, chiede alla Giunta “quali iniziative intende adottare per estendere l’operatività del Piano di controllo del Cormorano anche agli ambiti del lago di Garda”; e “se intende procedere con specifico addendum alla integrazione del predetto piano di controllo individuando l’ambito del Lago di Garda quale area interessata al controllo con abbattimento”.