Attualità di Redazione , 23/07/2025 13:32

Valdegamberi deposita proposta di legge per chi subisce discriminazione etnica

Stefano Valdegamberi
Stefano Valdegamberi

Il consigliere della Regione Veneto Stefano Valdegamberi ha depositato una proposta di legge statale di iniziativa regionale che punta a tutelare le persone discriminate per la loro origine etnica, concedendo la possibilità di cambiare il cognome all’anagrafe attraverso una procedura semplificata.

L'iniziativa, presentata dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, nasce in seguito a episodi documentati di discriminazione contro cittadini di origine russa o slava, anche se in possesso della cittadinanza italiana o europea. Tra i casi riportati, quello del direttore d’orchestra Valery Gergiev, di origine russa ma con cittadinanza olandese, a cui è stato annullato il concerto Caserta e quello del pianista d’origine ucraina Alexander Romanovsky, che si è visto annullare il concerto a Bologna, perché accusato di essere “filorusso”.

“In un clima d’odio, di tensione e di russofobia, fomentato dalla propaganda internazionale e nazionale, sempre più persone vengono colpite solo per il suono del proprio cognome – ha dichiarato Valdegamberi –. La nostra proposta è semplice: offrire a chi lo desidera uno strumento per proteggersi, senza dover rinunciare ai propri diritti o sentirsi colpevole della propria origine.”

Il testo prevede una procedura più veloce e accessibile per il cambio del cognome, senza obbligo di pubblicazione e con tutela della privacy, per chi dimostra di essere stato oggetto di discriminazione, esclusione sociale o minacce legate al proprio nome. L’istanza potrà essere presentata al Prefetto, con documentazione che attesti la situazione discriminatoria. La misura si applica a cittadini italiani, comunitari, residenti di lungo periodo.

“Non si tratta di cancellare le origini – precisa Valdegamberi – ma di restituire libertà di scelta e dignità a chi si trova in condizioni di vulnerabilità. Il cognome non può diventare una condanna, come nei momenti buio della storia del Novecento”.

Trattandosi di una proposta di legge statale di iniziativa regionale, il testo dovrà essere trasmesso al Parlamento, che deciderà se accoglierlo e avviare l’iter legislativo nazionale. Qualora qualche parlamentare volesse farlo proprio lo girerò direttamente per la presentazione. “La discriminazione di Stato degli artisti, degli sportivi, degli uomini di cultura, e di semplici cittadini, sulla base delle loro orogini etniche è una grave violazione dei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Una pagina che non fa certamente onore all’Italia e all’Unione Europea. Non è così che si costruisce la pace e il dialogo tra i popoli”.