“Vorrei uno sfondo diverso”, il concorso di AMIA premia le fotografie degli studenti

“Vorrei uno sfondo diverso” per il mondo in cui viviamo. A cominciare dalla luce con cui ciascuno sceglie di illuminare la propria realtà, facendo la differenza. Un incipit solo apparentemente astratto che, nell’ambito delle attività che l’Ufficio Scuole ed Educazione Ambientale di AMIA porta avanti con gli studenti, si è concretizzato in un progetto fotografico sotto l’occhio esperto del fotografo Emiliano Rovina che ha coinvolto 10 istituti superiori, 40 classi e circa 900 studenti. Si tratta di “Vorrei uno sfondo diverso”, sfociato poi nel concorso fotografico “Una luce diversa fa la differenza”: gli scatti sono stati votati anche via social sulla pagina Instagram di AMIA, nuovo canale pensato proprio per dialogare e raggiungere una platea più giovane, collazionando “like”.
Una selezione di fotografie, comprese quelle premiate dalla commissione esaminatrice e le più cliccate sui social, dà vita ora alla mostra inclusiva ospitata negli spazi della Biblioteca Frinzi di via San Francesco. La mostra inclusiva è realizzata grazie all’ospitalità dell’Università di Verona. Le fotografie esposte, visitabili a ingresso libero fino al 14 maggio, sono oltre una quarantina ma sul monitor potranno essere visualizzati tutti gli scatti dei ragazzi, circa 200. Per i visitatori, c’è la possibilità di guardare l’esposizione con playlist scelte di musica classica e moderna. Il luogo della mostra inclusiva è infatti una biblioteca in cui il silenzio deve essere garantito. Grazie alla sinergia con l’Unione Ciechi, inoltre, si tratta di un’esposizione visitabile anche per i non vedenti. Un prezioso valore aggiunto che AMIA ricerca sempre nelle sue iniziative educative.
Le foto premiate sono una per ciascuna delle categorie del concorso: più spiritosa, più creativa, più espressiva, più originale, più votata su Instagram e più votata dalla commissione che ha poi scelto di proseguire con due menzioni. Si tratta della menzione speciale per la positività della rappresentazione fotografica e di quella per il testo descrittivo. Dell’apposita commissione hanno fatto parte rappresentanti di Amia, della Cooperativa Luce e Lavoro e del Comune e il fotoreporter de L’Arena Giorgio Marchiori. Una volta conclusa la mostra, gli scatti dei ragazzi saranno esposti nella sede AMIA di via Avesani.
Durante questo anno scolastico, i progetti dell’Ufficio Scuole ed Educazione Ambientale rivolti agli studenti dai 3 ai 18 anni, ovviamente con format e proposte differenti, declinate per età e ciclo di studi, ha coinvolto 120 scuole e 250 classi raggiungendo complessivamente ben 26mila alunni.
Il metodo scelto e privilegiato nelle offerte formative proposte agli istituti è quello dell’apprendimento esperienziale che permette una partecipazione attiva attraverso l’utilizzo dei sensi, del ragionamento, della creatività e dell’azione diretta. In dettaglio, in questo progetto fotografico, i ragazzi sono stati protagonisti su un set creato ad arte e, simbolicamente, hanno avuto l’arduo compito di valorizzare ciò che viene scartato, ben impresso sullo sfondo.
"AMIA non è solo la multiservizi che si occupa della raccolta dei rifiuti ma è impegnata a 360gradi anche sul fronte dell’informazione, della formazione e della sensibilizzazione sui temi ambientali. E interlocutori per noi molto preziosi sono proprio gli studenti e le studentesse che riusciamo a coinvolgere grazie ai progetti del nostro Ufficio Scuole ed Educazione ambientale che anno dopo anno raggiunge sempre più alunni, dai 3 ai 18 anni", spiega il presidente di AMIA Roberto Bechis.
"Il coinvolgimento anche attivo di tutte e tutti, a partire proprio dai giovani, è fondamentale nel lavoro che stiamo svolgendo sull’ambiente e sulla corretta gestione dei rifiuti, con l'obiettivo primario di aumentare la percentuale di raccolta differenziata in città. Serve un'azione di co-responsabilità di tutte e tutti per cambiare le nostre abitudini", fa appello l’assessore alla Transazione Ecologica Tommaso Ferrari.
"Sottolineo il valore civile di questa mostra, frutto del lavoro creativo di molti giovani, ma soprattutto della loro sensibilità nei confronti dell'ambiente e del riutilizzo dei materiali riciclabili. Le foto che hanno scattato sono un'esplosione di colori, che somigliano ai colori dei diversi saperi e della natura. Ringrazio AMIA per questa magnifica iniziativa e la Commissione RUS del nostro Ateneo che l'ha resa possibile", è intervenuta Daniela Brunelli, direttrice del sistema bibliotecario di ateneo.
“La mostra conferma il ruolo centrale dell’università di Verona nella promozione di una cultura della sostenibilità. Quando AMIA ci ha proposto di ospitarla, in qualità di presidente della Commissione RUS, non ho potuto che supportare l’iniziativa. Siamo impegnati coralmente nella creazione di legami - proficui e duraturi – tra le differenti generazioni. E, come luogo di formazione di sapere critico, dobbiamo supportare le generazioni future nell’immaginare e realizzare “uno sfondo diverso” per le nostre collettività. Ringrazio il Sistema bibliotecario di ateneo per aver accettato di ospitare in Frinzi la mostra, rendendo la nostra biblioteca un luogo per immaginare assieme il futuro", ha aggiunto Matteo Nicolini, presidente Rus Verona e referente del rettore alla Sostenibilità ambientale.