Spettacoli di Redazione , 15/07/2025 13:10

Ai Bastioni delle Maddalene lo spettacolo Shakespeare in Dream

Dream

A conclusione di un percorso laboratoriale destinato agli over 50 e articolato in dodici incontri che si sono svolti nella sala Totola del Teatro Camploy, sabato 19 luglio alle 21.15 debutta ai Bastioni delle Maddalene lo spettacolo Shakespeare in Dream curato da Arte3 nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2025 organizzata dal Comune di Verona. Dopo il debutto, Shakespeare in Dream replica il 20, 21 e 22 luglio alla stessa ora.

Incentrato sulla danza, il percorso laboratoriale aveva come tema il sogno in tutta la sua potenza e complessità: da qui il legame con Shakespeare che nelle sue opere legò spesso il sogno al mistero che avvolge la nostra esistenza. Nel corso dei dodici incontri Shakespeare in Dream ha “scavato” nei partecipanti chiedendo loro di ripercorrere ricordi lontani o recenti sia di incubi che di sogni lieti e li ha accompagnati in percorsi e riflessioni dove di volta in volta sono stati messi in relazione coi sogni la propria ombra, le paure, i desideri, le gioie, i dolori e le più disparate esperienze di vita.

La danza si è così fatta aggregatrice di persone non più giovani e con abilità differenti nel segno dell’inclusione, della crescita personale, della ricerca di stili di vita sani ma anche nel segno della partecipazione dei cittadini al mondo della cultura e ad attività artistiche. Tutto questo in un’ottica anche di valorizzazione di luoghi di grande importanza storico-architettonica della città: non a caso per la messa in scena finale sono stati scelti – oltre che per la vicinanza al Camploy – i Bastioni delle Maddalene.

«Occuparsi del tema della terza età – dice la coreografa Marcella Galbusera che ha ideato e condotto il laboratorio – partendo anche dalla danza, può essere un tentativo di promuovere il benessere della comunità, di non astrarsi dal nostro tempo e guardare a quelle pratiche artistiche che possono trasformare l’invecchiamento da passivo in attivo in una società dove il problema dell’invecchiamento e le sue conseguenze a livello socio-sanitario sono sempre più pressanti. Indipendentemente dall'età o dalle capacità, la danza è infatti un'arte universale e inclusiva che aiuta a migliorare la nostra salute fisica e mentale.

Non a caso – conclude Galbusera – ai candidati non è stata assolutamente richiesta la capacità di danzare ma sono stati richiesti impegno, curiosità, creatività, voglia di lasciarsi sorprendere e, soprattutto, di raccontarsi». Il laboratorio si è avvalso della consulenza artistica di Masako Matsushita, di quella scientifica di Michela Rimondini, della consulenza drammaturgica di Andrea De Manincor e dell’assistenza di Aurorà Sbailò alle coreografie.

In scena, insieme agli undici over 50 che hanno seguito il laboratorio (Maria Cerniglia, Paola Contardi, Silvia De Meis, Paolo De Paoli, Clelia Gessi, Enza Martorana, Cristiana Pilotto, Rossana Ranzetti, Rossella Casarotti, Roberta Scalabrin e Luciano Zanolini), ci sono una danzatrice e un danzatore professionisti (Michela Pegoraro e Marco Mantovani) per “accompagnare” e mettere il più possibile a proprio agio i loro neo “colleghi”, parecchi di loro alla prima esperienza scenica.

Le musiche che accompagnano Shakespeare in Dream sono eseguite dal vivo da Stefano Benini e da Enrico Terragnoli. Autrice del testo introduttivo la coppia Leda Psallidi - Lorella Lonardi che ha elaborato un “diario di bordo” dell’intero percorso laboratoriale.