Attesa per Hadelich al Filarmonico nel concerto per violino di Cajkovskij

Un programma originale e due attesi protagonisti a Verona per l’ultimo appuntamento sinfonico di maggio: Carlos Miguel Prieto sale sul podio del Teatro Filarmonico tra musica spagnola, messicana e argentina con oltre ottanta professori d’Orchestra di Fondazione Arena. E l’emozionante Concerto per violino di Čajkovskij con Augustin Hadelich, stella americana-tedesca del violino con un prezioso Stradivari. Dopo il debutto venerdì 23 maggio alle 20, si replica sabato 24 alle 17. Tappa al Teatro Sociale di Rovigo domenica 25.
I colori dell’America centro-meridionale risuonano con respiro sinfonico al Teatro Filarmonico: la suite di Estancia, balletto di Alberto Ginastera che spazia dal folklore agli sperimentalismi del Sacre di Stravinsky, i ritmi messicani di Arturo Márquez e José Pablo Moncayo, i cui Danzón no. 2 e Huapango sono divenuti ormai inni nazionali alternativi. Ad aprire le danze, letteralmente, quattro brani estratti dalla Suite Española di Isaac Albéniz, biglietto da visita di Carlos Miguel Prieto a Verona, Maestro messicano appassionato portavoce della musica latino-americana di oggi. Al centro dell’impaginato, il più classico dei concerti per violino, quello di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893), romantico, appassionato, epico, avventuroso. Quando l’autore affrontò il genere, per la prima e unica volta, nel 1878, più di un dedicatario lo giudicò ineseguibile, ritardando il debutto di tre anni.
Oggi, il Concerto in Re maggiore op. 35, con lo slancio dell’Allegro moderato iniziale, la delicatezza della Canzonetta centrale e i virtuosismi scatenati del Finale, rimane tra i più amati dal pubblico e dai grandi interpreti di ogni nazionalità. Per l’occasione solista sarà l’applaudito Augustin Hadelich, prodigio americano-tedesco nato in Italia, dalla carriera internazionale e dalla vasta discografia da Bach ai contemporanei, già strumentista dell’anno per Musical America, qui al suo esordio con l’Orchestra di Fondazione Arena.