Venerdi 7 febbraio ore 21.00 al Teatro Laboratorio di Verona (Lungadige Galtarossa 22/a) è di scena “Antigone” da uno studio su Eschilo, Sofocle, Euripide. L'opera narra la vicenda di Antigone, che in una società come quella dell’antica Grecia dove la politica è esclusiva degli uomini, il ruolo di dissidente della giovane donna si carica di molteplici significati, ed è rimasto, anche dopo millenni, un esempio sorprendente di complessità e ricchezza drammaturgica. La ribellione di Antigone non riguarda soltanto la sottomissione al re, ma anche il rispetto delle convenzioni sociali che vedevano la donna come sempre sottomessa e rispettosa della volontà dell’uomo. In questo senso, le azioni di Antigone potrebbero anche essere considerate un atto di tracotanza. Nel suo ribellarsi però la donna risulta essere una figura meno dirompente di altre eroine, poiché la sua azione non è rivolta a scardinare le leggi su cui si fonda la polis, ma solo a tutelare i suoi affetti familiari.
Presentando lo scontro tra privato cittadino e Stato dispotico, l’Antigone è stata spesso vista, in tempi moderni, come una metafora dei diritti del singolo contro gli Stati totalitari. Già in passato il dramma di Sofocle aveva ispirato analoghe tragedie, in cui l’argomento politico è messo in evidenza. Una rilettura contro tutti i regimi oppressivi caratterizzati dal totalitarismo, contro i soprusi di un’autorità ingiusta.

Regia di Silvia Priori, con Arianna Rolandi, testo di Mario Bianchi, produzione Teatro Blu Centro di ricerca teatrale. Musiche e testo canzoni di Marcello Franzoso, scene di Luigi Bello. I biglietti si acquistano direttamente al botteghino del Teatro Laboratorio a partire dalle ore 20.00. Si consiglia la prenotazione a [email protected], ulteriori informazioni su www.teatroscientifico.com.