Verona Shakespeare Fringe, ultimo appuntamento con King Lear al Camploy
Il 29 agosto alle ore 21.00 va in scena in prima nazionale al Teatro Camploy “King Lear (Re Lear)” nell’ambito del Verona Shakespeare Fringe, la sezione internazionale dell’Estate Teatrale Veronese realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona, il Centro di Ricerca Skenè dell’Università di Verona, e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.
Proposto del noto attore e regista taiwanese Wu Hsing-kuo per la compagnia Contemporary Legend Theatre e presentato in mandarino con sottotitoli in inglese questo prezioso “King Lear” presenta una brillante fusione di tradizione e avanguardia, Oriente e Occidente, teatro operistico e fisico. In questa produzione solista, Wu alterna Jingju (tecnica dell’Opera di Pechino), danza moderna, musica originale e filosofia orientale, sconvolgendo le trame lineari di Shakespeare e intrecciando la propria esperienza artistica.
“King Lear è” la prima produzione dopo la rinascita del Contemporary Legend Theatre nel 2001. In 100 minuti Wu interpreta 10 personaggi diversi, dal ruolo maschile principale, ai ruoli femminili, agli altri ruoli maschili, con il volto dipinto o come clown. Nel quadro del teatro moderno, il cambio dei personaggi di Wu sfida i limiti dell’arte performativa. In preda alla disperazione, chiede ripetutamente “Chi sono io”? e si ritrova nei panni dell’ostinato Lear, del cieco Gloucester, dello scontento Edmund, delle ingrate Regan e Goneril, dell’ingiustamente offesi Edgar e Cordelia, e del cinico ma saggio Matto. In questa tragedia straziante, nessuno è completamente innocente. Alla fine, la realizzazione buddista della vacuità da parte di Wu non porta al nichilismo ma all’umiltà e alla compassione sconfinata, lasciando al pubblico molti spunti di riflessione.
Nel 1986 un gruppo di artisti dell’Opera odi Pechino, consapevoli del declino dell’antica tradizione cinese, si riunisce per provare ad integrare questa forma di spettacolo tradizionale con il teatro moderno. Grazie agli sforzi di Wu Hsing-kuo e di altri giovani artisti altrettanto entusiasti, viene fondato il Contemporary Legend Theatre (CLT). Da allora CLT ha creato una nuova estetica interculturale, rinomata per l'adattamento di classici mondiali attraverso l’utilizzo dell’antica tecnica Jinju. CLT si è esibito in famosi teatri e festival in oltre 60 città in 22 paesi. Pioniere delle performance interculturali e interdisciplinari, CLT lavora per tramandare questo prezioso patrimonio immateriale, così come per educare e innovare, al servizio dell'arte di Xiqu (spettacoli tradizionali), e coinvolgendo nuove generazioni di attori.
Wu Hsing-kuo è un regista e drammaturgo che opera in diversi contesti: dal teatro tradizionale cinese al teatro contemporaneo, dalla danza al cinema. Vincitore del Premio letterario e artistico nazionale di Taiwan e dell'Ordre des Arts et des Lettres-Chevalier francese per le sue opere innovative e rivoluzionarie, Wu è stato invitato in luoghi ed eventi prestigiosi, tra cui il Teatro Nazionale del Regno Unito e il Festival Internazionale di Edimburgo, il Festival di Avignone, il Lincoln Center Festival negli Stati Uniti e il Teatro Internazionale di Sibiu in Romania.
Wu ha iniziato la sua formazione nel Jingju all'età di 11 anni, specializzandosi nel wusheng (maschio marziale) e laosheng (maschio cantore). Come stella nascente del teatro tradizionale ha fondato il Contemporary Legend Theatre. Ispirato al “Macbeth” di Shakespeare, il loro debutto con “The kingdom of desire” ha scosso il contesto culturale di Taiwan con la sua potente teatralità e la sua splendida estetica. Le opere di Wu rivedono i classici orientali e occidentali e li dotano di significati contemporanei, veicolando la quintessenza della cultura cinese e trascendendo i confini dei generi tradizionali. Il suo prezioso lavoro di innovatore ha aperto la strada alla performance interculturale e interdisciplinare. Le sue opere teatrali includono titoli tradizionali, opere originali e adattamenti di Shakespeare, tragedia greca, Beckett, Cechov e Kafka, fondendo jingju, kunqu, teatro moderno, danza, opera, musical e multimedia. Lo UK Times ha lodato la sua straordinaria performance “che ci ricorda il famoso attore inglese Lawrence Olivier” mentre Il Guardian del Regno Unito lo ha acclamato come “la risposta taiwanese a Orson Welles”.