Politica di Redazione , 20/09/2025 14:30

La denuncia di Albertini: "Ad Arcole si fa la guerra alle scuole a spese delle famiglie"

Albertini
Albertini

“Quanto sta accadendo ad Arcole è grave e preoccupante. La scuola dell’infanzia è un presidio educativo e sociale fondamentale per le famiglie e per l’intera comunità, e non può diventare terreno di scontro politico o peggio ancora oggetto di penalizzazioni economiche e amministrative”. Con queste parole il vice segretario del Pd di Verona Alessio Albertini porta alla luce una situazione che sta mettendo in grande difficoltà scuole, famiglie e di conseguenza danneggiando i bambini.

Una situazione che è stata di recente oggetto di una riunione del Circolo PD di Arcole alla presenza del direttivo, recentemente arricchito dall’ingresso di Eleonora Pellizzon.

“Negli ultimi anni -spiega Albertini- l’amministrazione comunale di Arcole ha messo in atto una serie di decisioni e azioni che hanno progressivamente ostacolato e penalizzato le scuole dell’infanzia del territorio. Dalla mancata erogazione dei contributi statali 0-6, che i Comuni ricevono e devono soltanto trasferire alle scuole, ai tentativi di sfratto e di chiusura degli spazi scolastici, fino ai sopralluoghi e alle diffide mirate a spaventare i comitati di gestione: una strategia che ha prodotto scuole vuote, famiglie incerte e costi legali ingenti a carico della comunità”.

Non si tratta di una denuncia generica ma di una situazione documentata con numeri e date. "A partire dal 2021 l’Amministrazione comunale, a guida Fratelli d’Italia, ha trattenuto indebitamente i contributi statali 0-6 destinati alla scuola dell’infanzia Madonna di Fatima di Gazzolo. La Parrocchia, nonostante questo, non ha mai interrotto il servizio a favore delle oltre 50 famiglie di Arcole che hanno continuato ad iscrivere i figli. A partire dall'anno scolastico 2024-2025 ha trasferito la propria attività nell'oratorio parrocchiale, che era stato utilizzato anche dal Comune per scopi analoghi fino al 2016" dice Albertini.

“La decisione - spiega Albertini - ha scatenato la reazione dell'Amministrazione comunale, che ha impegnato l'ufficio tecnico e la polizia Locale in ben tre sopralluoghi, sulla base di segnalazioni anonime qualificate anche dal TAR come "di dubbia provenienza", alla ricerca di inesistenti difformità edilizie. Tanto grande era la volontà politica di chiudere la scuola che il Comune ha addirittura emesso un'ordinanza di rimozione di opere che era palesemente generica ed infondata”. È servito il TAR con la sentenza del 28 luglio 2025 per ristabilire la giustizia.

"Sul mancato versamento dei fondi 0-6, dopo tre anni di battaglie legali, il Tribunale di Verona, con sentenza del 9 agosto 2025, ha condannato il Comune a pagare 26.644,30 euro più interessi alla Parrocchia. La FISM Verona, in una circolare del 29 agosto inviata a tutte le scuole dell’Infanzia, ha ricordato che quei fondi sono un “diritto soggettivo” delle scuole e ha ringraziato la Madonna di Fatima per la tenacia e perseveranza con cui ha condotto questa battaglia per la giustizia”.

"Ma nel mirino dell’amministrazione non è finita solo la scuola parrocchiale Madonna di Fatima. Alla scuola dell’infanzia San Giuseppe e al nido integrato L’Arcobaleno di Arcole mancano 110.000 euro di contributi relativi al periodo 2022-2025. La Fondazione Opere Riunite, che su richiesta del Comune ha gestito i servizi educativi, vanta inoltre 90.000 euro di crediti non pagati. Il Tribunale di Verona ha già emesso due decreti ingiuntivi nei confronti del Comune".

“Siamo di fronte a una politica scolastica miope e ostile – denuncia Albertini – che invece di sostenere le scuole, storicamente radicate nel territorio e frequentate da centinaia di bambini, sceglie la via dello scontro legale e amministrativo. Il risultato? Quattro processi, decine di migliaia di euro pubblici spesi in cause perse e comitati di gestione costretti a rivolgersi ai tribunali per vedere riconosciuti i propri diritti”.

"In tutto questo gli edifici comunali restano vuoti. Il nuovo asilo nido di via San Giorgio, costruito con fondi PNRR, è oggi completamente inutilizzato. L’edificio di via Don Pietro Cozza a Gazzolo, che in passato ospitava la scuola parrocchiale, accoglie appena una dozzina di bambini tra nido e infanzia, nonostante il Comune abbia speso 40.000 euro per avviarvi l’attività. Non è accettabile – prosegue Albertini – che si spenda denaro pubblico per mantenere strutture deserte, mentre si fa la guerra a chi, con sacrificio, continua a garantire un servizio educativo di qualità ai bambini e alle famiglie. La gestione del Comune di Arcole ha lasciato sul campo centinaia di migliaia di euro di debiti verso le scuole, edifici scolastici vuoti e un clima di ostilità che danneggia l’intera comunità”.

“L’amministrazione – conclude Albertini – dovrebbe sostenere chi si impegna per il bene comune, non ostacolarlo. Ad Arcole serve un immediato cambio di rotta perché finalmente sia valorizzato il patrimonio associativo e del terzo settore che esiste in quel territorio”.