Raccolta differenziata: l'assessore Ferrari replica a Tosi

“Leggiamo le dichiarazioni dell’ex sindaco Flavio Tosi e, come spesso accade, ci troviamo davanti al solito copione: attacchi ideologici travestiti da pragmatismo, difesa dello status quo e nessuna proposta concreta”.
Così l'assessore all'ambiente del Comune di Verona, Tommaso Ferrari, che replica all'ex sindaco: "Verona oggi ha il peggior risultato di raccolta differenziata del Veneto. Questo è il punto che abbiamo ereditato e da cui siamo partiti. Ed è il risultato diretto di un sistema costruito e mai modificato proprio negli anni in cui Tosi era sindaco. Quel sistema, oggi, non regge più. Non ha mai retto. Dire che "funzionava" equivale a dire che è accettabile essere in coda alle classifiche regionali, con conseguenze ambientali ed economiche pesantissime per i cittadini.
Tosi sostiene che "i cittadini sono già abituati a differenziare" e che non serviva cambiare. Ma i dati dicono altro: nelle zone con cassonetti ad accesso libero, abbiamo ancora quartieri con meno del 40% di raccolta differenziata. Un cambiamento radicale: nella modalità di raccolta, nell’educazione ambientale e anche nei controlli è necessario e non poteva più essere rimandato. Lo stiamo facendo, dotando Amia di nuovi strumenti, creando la figura degli ispettori ambientali, coinvolgendo cittadini e stakeholder".
"Il nuovo sistema - spiega Ferrari - non è perfetto e, come ogni trasformazione, comporta delle criticità iniziali da affrontare con responsabilità. Ma è l’unico modo per rialzarci da una situazione di stagnazione cronica. Perché non c’è niente di più ideologico che difendere lo status quo solo per convenienza politica o per paura di cambiare e del consenso.
Tosi è sempre lo stesso: quello che ha cancellato la tranvia, bloccando un’opera fondamentale per la città per cantieri troppo impattanti; quello che non ha mai avuto il coraggio di far partire la filovia per paura dei cantieri e del consenso; quello che si dice favorevole alle infrastrutture, ma poi non ne realizza mai una. È lo stesso che ha contestato la Gronda e che oggi attacca qualsiasi trasformazione necessaria per costruire una città più moderna, più sostenibile, più giusta. I cambiamenti sono complessi e non si fanno dall'oggi al domani. Ogni volta che si prova a cambiare, Tosi si schiera con i conservatori dell'immobilismo".
"Noi stiamo dalla parte del fare. E il futuro non si fa difendendo un passato che ha lasciato Verona indietro.
Interpellata, AMIA non entra nel merito della strumentalizzazione politica che il parlamentare veronese fa sulla gestione della raccolta dei rifiuti a Verona ma si limita a correggere le numerose inesattezze tecniche e normative contenute nella dichiarazione. Un'alta percentuale di indifferenziato, porta con sé alti costi di smaltimento e maggior rifiuti nelle discariche: senza modalità efficaci di raccolta differenziata i veronesi pagavano per smaltire indifferenziato anziché separare e vendere carta, plastica, vetro, metalli. Oltre a un danno immane per l’ambiente, dunque, più costi e più discariche" prosegue l'assessore.
“La bassa percentuale cittadina è anche uno dei motivi per cui la Regione Veneto penalizza economicamente i bacini meno virtuosi: mantenere percentuali basse ci espone a ulteriori rincari e penalizzazioni nel 2025 i veronesi hanno pagato 1.4 milioni di euro per questo. Quanto al personale, il costo non è superiore perché il sistema di raccolta con cassonetti ad accesso controllato (è l’uso semmai a dover essere intelligente!) permette maggiore efficienza e il sistema del porta a porta rappresenta una maggior qualità di rifiuto differenziato e dunque un maggior introito per la vendita. Si tratta di operazioni che l’azienda sta portando avanti con mezzi, strutture e personale già presente in AMIA. Infine, la via suggerita nelle dichiarazioni - cioè una separazione dei rifiuti in impianto - è non solo impraticabile ma anche estranea a quella che è la normativa. La legge parla chiaramente di raccolta differenziata e di percentuali da raggiungere come obbligo, pena penalità economiche che ricadono su tutti i cittadini. Ciò che Verona non ha ancora raggiunto – il 65% - è un obiettivo che molti altri Comuni Veneti hanno centrato ancora 15 anni fa. L'azienda ringrazia l'impegno dei tantissimi cittiadini che hanno compreso l'importanza del cambiamento in atto, sia per l'ambiente che sul fronte economico, e che si stanno impegnando insieme a tutta la struttura di AMIA” conclude Tommaso Ferrari.