Case di riposo in Veneto, Bigon: “Emergenza ignorata dalla Regione”

“Le case di riposo del Veneto stanno vivendo una crisi profonda, acuita dalla stagione estiva e dalla carenza cronica di personale qualificato. Una situazione che non solo mette a rischio la qualità dell’assistenza, ma compromette la dignità stessa degli ospiti e logora gli operatori”. A denunciarlo è Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Veneto e vicepresidente della commissione Sanità, che, sulla base di dati ottenuti tramite accesso agli atti, evidenzia come la permanenza media nelle strutture sia di soli 217 giorni, segnale di un sistema sotto forte pressione.
“Oggi gli ospiti hanno un’età media di oltre 83 anni e presentano gravi pluripatologie – spiega Bigon –. Parliamo di persone non autosufficienti, fragili, che necessitano di assistenza continua e qualificata. Eppure, molte strutture faticano a garantire persino il personale minimo indispensabile, con turni massacranti e risorse sempre più insufficienti”.
La consigliera critica duramente la programmazione regionale, che prevede solo 4.000 nuovi posti nei prossimi anni, un numero del tutto inadeguato rispetto alla crescita della popolazione anziana e alle necessità reali del territorio. Anche il sistema delle impegnative regionali è sotto accusa: “Sono insufficienti, non coperte rispetto ai costi reali e spesso assegnate con criteri e tempi che non rispondono alle urgenze delle famiglie”, sottolinea Bigon.
Secondo la vicepresidente della commissione Sanità, le case di riposo devono essere considerate a tutti gli effetti piccoli ospedali: “Accolgono pazienti con patologie complesse, che richiedono una gestione sanitaria strutturata. Serve più presenza stabile di medici e professionisti sanitari, per ridurre i troppi accessi ai Pronto Soccorso e garantire una presa in carico continuativa e competente”.
Bigon lancia infine un appello per rimuovere le limitazioni all’accesso dei familiari, che in molti casi restano in vigore nonostante il superamento della fase emergenziale: “La vicinanza degli affetti è parte integrante della cura e del benessere psicologico degli ospiti. Non possiamo dimenticarlo”.