Politica di Redazione , 01/08/2025 11:49

Il Consiglio comunale di Verona approva lo studentato in via Sacchi, proteste durante la seduta

Il rendering dello studentato
Il rendering dello studentato

E’ stata approvata la proposta di delibera per il convenzionamento di uno studentato in via Achille Sacchi proposta dalla vicesindaca Bissoli, che ha accolto un emendamento sui 462 presentati durante la seduta. Di questi sono stati valutati ammissibili e respinti i 18 emendamenti presentati dalla minoranza. E' stato invece accolto il n. 101, sottoscritto da Pietro Giovanni Trincanato di Traguardi e Francesco Fasoli di Damiano Tommasi Sindaco, che prevede che il soggetto attuatore si faccia carico anche del depaving di alcuni ambiti stradali e della rinaturalizzazione di un’area pari all'area di sedime del nuovo edificio in ottica di sostenibilità, della manutenzione della condotta del Lorì e dell'alveo del Progno di Avesa in accordo con l'Autorità di tutela, dell’accessibilità e fruibilità degli spazi verdi e di alcuni spazi interni; mentre è data la possibilità di realizzare un secondo piano di parcheggi per rispondere ai bisogni del quartiere.

Prima di entrare nel merito della proposta presentata dalla Società Campagnola, la vicesindaca Bissoli ha presentato la consistenza della popolazione universitaria di Verona e relativi posti letto disponibili in strutture dedicate alla residenza universitaria agevolata e/o di merito.

Studenti/studentesse iscritti all’Università di Verona a.a. 2023/2024: 25.314

Studenti/studentesse iscriti all’Università di Verona a.a. 2024/2025: 29.226

più 16% iscritti nell’ultimo a.a.

Studenti/studentesse fuori sede: 6.480 pari al 22% del totale

Posti letto disponibili all’atto dell’insediamento della Giunta Tommasi (luglio 2022):

- ESU (diritto allo studio): 482

- altre strutture: 140, nelle tre strutture per studentesse e studenti universitari, denominate “CollegioMazza” (il collegio universitario di merito maschile con 40 posti letto in Via San Carlo 5, quello femminile con 50 posti letto in Via Campo Fiore, e gli appartamenti autogestiti per complessivi 50 posti letti sempre in Via Campofiore).

“Questi erano i posti letto a Verona – ha proseguito Bissoli - all’atto dell’insediamento della nostra Amministrazione, allorché nel maggio 2023 gli universitari e le universitarie veronesi piantarono le tende e vi abitarono per alcune settimane per protestare contro la mancata tutela del diritto allo studio e, in particolare, contro l’impossibilità di risiedere e vivere nella Città universitaria che avevano scelto per i loro studi, per carenza di alloggi disponibili e per gli affitti esorbitanti praticati in Città.

In forza del programma elettorale della coalizione per Damiano Tommasi Sindaco e al preciso indirizzo in tal senso della nostra Amministrazione, recepito nelle linee di mandato approvate dal Consiglio comunale nel dicembre 2022, grazie ai finanziamenti PNRR resi disponibili dal MUR, al lavoro quotidiano con la Direzione SUEP/SUAP, in costante e proficua relazione con ESU, con l’ULSS 9 che accerta la sussistenza dei rapporti igienci-sanitari degli studentati, con la commissione ministeriale che istruisce le pratiche per il finanziamento PNRR e con i Soggetti privati proponenti, che abbiamo per quanto possibile guidato nella progettazione degli interventi, siamo arrivati ad ipotizzare di attivare oltre 1300 posti letto per universitari e universitarie, per lo più entro giugno 2026 (o agosto 2026, se il termine sarà prorogato, come pare), salve rinunce o altre cause che ne impediscano la realizzazione.

Come già detto in altre sedi, ribadisco che si tratta per lo più di iniziative imprenditoriali private, che potrebbero ben essere realizzate ai sensi della normativa nazionale in deroga alle destinazioni degli strumenti urbanistici, senza il reperimento di standard urbanistici e con facilitazioni ulteriori, dimostrando e garantendo in ogni caso la duratura sostenibilità economico finanziaria delle strutture per almeno 12 anni

Il Comune di Verona ha ritenuto necessario governare il fenomeno applicando il Piano degli Interventi che include gli studentati tra le strutture di interesse generale che vanno ad integrare la Città Pubblica, convenzionando gli interventi ai sensi dell’art. 117 delle NTO del PI, da realizzarsi con la riqualificazione di edifici o con l’edificazione di aree destinate a servizi di interesse generale dal Piano degli Interventi, come nel caso in esame, o con le necessarie deroghe urbanistiche, trattandosi comunque di impianti di interesse pubblico.

Ricordo che la delibera in discussione si occupa esclusivamente di valutare l’interesse pubblico della proposta progettuale e dello schema di convenzione, rinviando la valutazione di ogni altra questione di carattere costruttivo al rilascio del permesso di costruire che seguirà la stipula della convenzione, fermo restando che il progetto architettonico è già stato presentato e istruito dalla Direzione SUEP/SUAP, per l’acquisizione degli atti di assenso necessari, interni al Comune e delle altre Amministrazioni.

Sull’interesse pubblico di uno studentato in una Città universitaria come Verona, con circa 6.500 studenti e studentesse fuori sede e complessivi 655 posti letto disponibili a tariffe calmierate, credo ci sia poco da aggiungere; nel frattempo infatti la disponibilità di ESU è passata da 482 a 515 anche grazie al fatto è stato attivato il primo studentato convenzionato con il Comune di Verona, sito in Via Filippini.

Nello specifico, la proposta progettuale prevede la realizzazione di un edificio di quattro piani fuori terra, e un piano interrato; la parte interrata sarà realizzata completamente in cemento armato, mentre la struttura portante dei piani fuori terra sarà in legno con tipologia costruttiva a X-LAM.

Il piano interrato è destinato ad autorimessa, con l’individuazione di n. 39 box e relativi spazi di manovra; è prevista inoltre la realizzazione di n. 17 cantine al servizio dello studentato; 14 dei 39 box saranno riservati allo studentato e la restante parte sarà al servizio degli abitanti del quartiere, questo in considerazione del fatto, anche ai sensi della disciplina statale, la popolazione studentesca non genera flusso di veicoli privati, in quanto utilizza per lo più mezzi pubblici e biciclette.

Ai piani terra, primo, secondo e terzo si sviluppa la realizzazione dello studentato per un totale di n. 139 posti letto divisi in n. 107 camere, di cui n. 75 camere singole e n. 32 camere doppie. Il 30% dei posti, verrà dato in gestione all’ESU, che applicherà le tariffe del diritto allo studio per studentesse e studenti con fragilità economica.

L’edificio in progetto prevede inoltre le attività complementari a servizio dell’attività, quali (al piano terra) reception con uffici, bar aperto anche al pubblico; (al piano primo) un’area relax, sala studio e riunioni; (al piano secondo) l’alloggio del custode.

Nel merito della proposta, sottolineo che:

- l’area interessata ha una destinazione urbanistica “per servizi pubblici o privati di uso pubblico” ai sensi degli artt. 121, 122, 123, 124 del Piano degli Interventi approvato nel 2011 ed è utilizzabile per la realizzazione di servizi, come uno studentato, anche dal privato proprietario in convenzione con il Comune di Verona ai sensi dell’art. 117 delle NTO del PI;

- l’area interessata dalla proposta progettuale è un’area inclusa nell’ambito urbano consolidato ai sensi della L.R.V. n. 14 del 2017, così come individuato dal Comune di Verona con apposita variante urbanistica del 2021, che comprende le zone edificate, quelle in fase di edificazione e le aree libere o di completamento destinate all’urbanizzazione, inclusi i servizi e le attrezzature collettive;

- l’area interessata dalla proposta progettuale è un’area antropizzata, manomessa dall’uomo, che presenta una depressione che arriva anche a tre metri rispetto al piano di campagna, a dimostrazione del fatto che è stata oggetto di escavazione;

- la proposta progettuale è accompagnata da una convenzione da stipularsi con il Comune di Verona prima del rilascio del permesso di costruire che richiama in via recettizia l’applicazione delle tariffe medie ridotte stabilite dal D.M. 481/2024, che disciplina gli interventi sociali per l’abitare degli studenti e studentesse universitari finanziati con fondi PNRR e rende più stringenti i vincoli di destinazione dell’immobile imposti dal DM stesso: rispetto ai 12 anni richiesti dalla disciplina statale, il vincolo a studentato sull’immobile permarrà per 15 anni, mentre l’immobile stesso dovrà essere destinato a struttura di interesse generale fino a complessivi 20 anni;

- l’area interessata dala proposta progettuale – ha concluso Bissoli - non è in alcun modo interessata da pericolosità e da rischio alluvioni come risulta dalle tavole del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni e il progetto edilizio è assistito da uno studio idrogeologico e idraulico per la gestione delle acque meteoriche con apposita valutazione a firma di tecnico specializzato, che garantisce l’invarianza idraulica, anche in ragione del fatto che il progetto include un sistema di infiltrazione al suolo delle acque meteoriche tramite 12 pozzi drenanti ad annelli (di 150 cm di diametro e altezza utile di 3 metri) e accerta che l’intervento mantiene le fasce di rispetto previste per il Progno di Avesa e per il Torrente Lorì che non interessa il lotto e scorre interrato sotto via Sacchi lungo il margine orientale del lotto stesso”.

Sintesi del dibattito
Carla Padovani di Verona PER che ha relazionato per la minoranza ha sottolineato “che non sono contraria alle realizzazioni degli studentati, constatando la necessità di alloggi per studenti fuori sede, molto probabilmente legata anche alla grave carenza di alloggi in affitto anche a Verona. Sono contraria, invece, alla sua collocazione in un'area verde e forse uno dei pochi polmoni nel quartiere.
È interessante leggere la relazione paesaggistica del proponente. Identifica l’area come verde, ma visto il suo inserimento all'interno di un ambito di edilizia consolidata, totalmente urbanizzato, vista la presenza di una lunga rampa in cemento di accesso al lotto e la recinzione dell’area. Cito: ‘si può asserire che l'area in oggetto non è da considerarsi vergine, in quanto già oggetto d'attività antropiche. Pertanto non è greenfield. Sono contraria perché se passa questo concetto allora esso diventa un pericoloso precedente per tutte quelle aree abbandonate, magari anche appositamente, che riscontriamo nelle nostre campagne in montagna, oppure anche nel mio quartiere”.

Sergio Tonni della lista Dst ha replicato che “l'area su cui sorgerà lo studentato è un'area privata con una specifica destinazione urbanistica e è di fatto recintata ed inutilizzata. L'azione del proprietario è una legittima iniziativa imprenditoriale conforme, fino a prova contraria, a tutte le norme vigenti. All'amministrazione non resta che dialogare con la proprietà e la cittadinanza, soprattutto quella residente nel quartiere, per contemperare i reciproci interessi. Ed e’ proprio ciò che è stato fatto.

Alberto Battaggia ha portato il tema dei palazzi abbandonati o vuoti: “tanto suggestivo, ma spesso fantasioso. Capannoni, ville, case, Castel San Pietro, Palazzo del Capitanio, la Rotonda.Tutte strutture interessantissime da adibire a studentati, case popolari, centri socioculturali periferici, musei, rigenerazione di Verona Sud. Peccato che la gran parte di questi immobili siano privati e che per disporne l'amministrazione dovrebbe comprarli o permutarli o espropriarli, legge permettendo, e dopo investirvi centinaia di milioni di euro”.

Il consigliere Rossi, preannunciando il voto contrario, si è detto “convinto che lo studentato serva, ma non lì dove crea disagio e non è utile.”

Francesco Fasoli di Dst, ha affermato che “con questo progetto si porta avanti un programma elettroale condiviso con tutta la maggioranza. Un città sempre pià vocata fare la città univrsitaria deve dare risposte a quete richieste. Rispetto al progetto che è arrivato in circoscrizione, sono state richieste diverse modifiche e si è inoltre provveduto al prolungamento da 12 a 15 anni per uso studentato, portando poi a vent'anni il vincolo come area servizi. E ricordo che passati i vent'anni ci vorrà comunque una delibera del Consiglio Comunale per un eventuale cambio di destinazione d'uso“, altrimenti rimane area servizi.”

Paola Poli di Dts, ha sottolineato come “questo sia un intervento privato, promosso da un soggetto privato che ha concluso tutto l’iter autorizzativo. L’amministrazione ha avviato un dialogo con la proprietà e la Circoscrizione per individuare opere compensative e soluzioni sostenibili”.

Pietro Giovanni Trincanato ha presentato un emendamento “frutto di lavoro corale e collettivo con la vicesindaca, con l’Edilizia privata, con la presidente di Circoscrizione Dalle Pezze, con la commissione quarta e anche con i consiglieri. Un lavoro di mediazione che prevede il depaving di alcune strade e la riqualificazione di area in ottica di sostenibilità, un secondo piano di parcheggi per rispondere ai bisogni del quartiere e la richiesta di occuparsi della manutenzione del progno e accessibilità e fruibilità spazi verdi e spazi interni. L'urbanistica non ha soltanto lo scopo di pianificare il territorio, ma anche di contribuire ad adattarlo alle trasformazioni della società, intervenendo per diminuire le diseguaglianze. Dopo anni di operazioni immobiliari che hanno riempito i nostri quartieri di supermercati, centri commerciali e nuovi complessi residenziali, schierarsi oggi contro uno studentato significa mettersi ancora una volta contro una parte della popolazione, quella più giovane, da sempre trascurata dalla politica cittadina”.

Secondo Nicolo Zavarise della Lega “l’interesse va commisurato e valutato anche insieme agli altri interessi e i cittadini sono preoccupati”.

Rosario Russo di Battiti per Verona ha chiesto se “sia stata verificata che l’area non sia stata una cava? Sono necessarie opere di bonifica? Mancano dei pareri, non saranno vincolanti?”

Massimo Mariotti di Fratelli d’Italia ha lamentato che “in Commissione competente, alla richiesta di ulteriori approfondimenti tecnici e proponendo un incontro con il soggetto attuatore, l'amministrazione non abbia nemmeno provato a cercare la disponibilità di questo. Un imprenditore non si tirerebbe mai indietro da una possibilità di confronto perché pur di raggiungere l'obiettivo sarebbe sicuramente disponibile nei confronti dei residenti di trovare un'opportunità di accordo”.

Alberto Falezza del Pd conferma “che siamo partiti dal presupposto che il nostro ateneo è importante, ma relativamente giovane. Siamo fortemente sguarniti di alloggi. L’amministrazione comunale non ha accettato questo progetto a scatola chiusa, ma ha instaurato un dialogo con il proponente, in più ha accolto le istanze della cittadinanza. Quindi possiamo contare su un palazzo alto un piano in meno e vincolato per 20 anni, un’ampia area verde alberata aperta ai cittadini e e poi parcheggi per i residenti”.

Gli emendamenti alla delibera sullo studentato di via Sacchi

Alla ripresa della seduta, sospesa per consentire agli uffici di vagliare 462 emendamenti di cui 19 sono stati dichiarati ammissibili dagli uffici, la vicesindaca Bissoli dopo aver ringraziato i consiglieri di maggioranza intervenuti durante il dibattito, ha replicato al consigliere Russo che “l’iter ha un percorso accelerato. In realtà tutti i progetti che rivestono il carattere di interesse pubblico prevedono un iter dedicato e più veloce. Citando ad esempio gli studentati, per quasi tutti l’istruttoria è stata molto breve. Ricordo in particolare – ha concluso Bissoli - lo studentato di via Filippini, quello della Croce Verde e quello di via Don Mazza per i quali il percorso è stato dedicato e molto impegnativo”.

La vicesindaca inoltre, degli emendamenti presentati, ha accolto il numero 101 firmato dai consiglieri Trincanato e Francesco Fasoli di Dts.

L’emendamento prevede di impegnare il soggetto attuatore dell'intervento a valutare, d'intesa con il Comune, la possibilità tecnica ed economica di realizzare un secondo piano interrato a parcheggi, destinati prioritariamente a residenti o attività economiche del quartiere. Si prevede altresì che il soggetto attuatore si faccia carico, in coordinamento con la Seconda Circoscrizione, della progettazione e realizzazione di un intervento di riqualificazione urbana nell'area compresa tra via Prati, via Poerio e via Tommaseo, che preveda la depavimentazione di via Prati e la creazione di nuove aree verdi, permeabili e ombreggiate, atte a contrastare le isole di calore, per una superficie complessiva almeno equivalente all'area di sedime dell'edificio di nuova costruzione. Il soggetto attuatore è tenuto ad assumersi l'onere della manutenzione ordinaria e straordinaria, qualora necessaria e d'intesa con le autorità competenti, del tratto del fiume Lori intubato eventualmente ricadente all'interno del lotto, nonché del tratto di progno adiacente.

Inoltre impegna il soggetto attuatore a valutare, compatibilmente con le esigenze gestionali e di sicurezza dello studentato, la possibilità di rendere accessibili ai residenti del quartiere alcuni ambienti comuni situati al piano terreno (diversi dalla sala conferenze già prevista), affinché possano essere utilizzati come spazi di lettura o aggregazione, disciplinando il tutto nel regolamento previsto dall'art. 5, comma 3, della convenzione. Infine per garantire un assetto più permeabile e accessibile dello spazio verde interno al lotto, che si prevedano varchi, percorsi o elementi di arredo urbano che ne favoriscano l'integrazione con il tessuto del quartiere e ne incentivino la fruizione da parte della cittadinanza.

I restanti 18 emendamenti presentati dalla minoranza sono stati respinti.