Politica di Redazione , 19/07/2025 9:00

Ue taglia fondi agricoltura, Pressi invia a Von der Leyen prodotti veronesi: “Magari ci ripensa"

Pressi
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Continua a far discutere la proposta della Commissione europea di ridurre i sostegni all’agricoltura previsti nel bilancio comunitario 2028-2034. Una decisione osteggiata dai partiti nazionali ma anche dal territorio, con in testa il sindaco di Soave, Matteo Pressi. Una delle realtà vitivinicole più importanti d’Italia rischia di perdere decine di milioni di euro di contributi finalizzati all’innovazione delle catene produttive e alla promozione all’estero della DOC.

Come evidenza il sindaco Pressi: <<è inaccettabile che l’UE riduca gli aiuti all’agricoltura per acquistare delle armi. Ancora più grave è prendere queste decisioni sulla testa dei territori, senza il minimo coinvolgimento>>.  E per portare le eccellenze del territorio letteralmente sulla scrivania di Ursula Von Der Leyen, Pressi ha deciso di spedire a Bruxelles una confezione contenente alcuni tra i prodotti di eccellenza del territorio.

C’è n’è per tutti i gusti, con il riso IGP veronese di Sorgà, le marmellate prodotte con i kiwi di Sommacampagna e il melo decio di Belfiore, presidio slow food. Non manca, direttamente dalla Lessinia, una fetta sotto vuoto di Monte Veronese, magari per condire una pasta (prodotta a Bovolone, quella inviata da Pressi) al radicchio di Roveredo di Guà, o da far sciogliere sulla polenta realizzata con il mais di Gazzo veronese. Agli asparagi di Arcole, avvolti nella gommapiuma per non romperne il vasetto, si accompagna l’olio di Illasi, che certamente sarà apprezzato dalla Presidente della Commissione UE.

E chissà che la degustazione non convinca l’Unione a tornare sui propri passi, così da poter brindare con il Soave e con il Valpolicella sistemati dal sindaco all’interno del pacco.  

"Se proprio vogliono danneggiare l’agricoltura del nostro territorio, almeno si sforzino di conoscerla. Per questo ho deciso di inviare alla Commissione una piccola selezione dei tantissimi prodotti che rendono grandi le nostre filiere. Aldilà della bontà dei prodotti, ogni giorno i nostri agricoltori si impegnano per immettere sul mercato alimenti sicuri e certificati. Affossiamo un comparto dell’economia che è un presidio di salute per acquistare miliardi di armi, strumenti di morte e violenza. Tutto questo non ha alcun senso", conclude Pressi.