Politica di Redazione , 11/07/2025 8:39

Maxi impianto accumulo energetico a Sona, Bigon (Pd): "Regione deve coinvolgere il territorio"

Anna Maria Bigon
Anna Maria Bigon

"La sempre più concreta ipotesi di realizzare uno dei più grandi impianti di accumulo di energia elettrica del Nord Italia, in un'area vasta tra i Comuni di Sona e Bussolengo, impone quel confronto con il territorio che ancora non c'è stato". 

La presa di posizione è della consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon, che ha presentato sulla vicenda un'interrogazione sottoscritta dalle colleghe dem Chiara Luisetto e Francesca Zottis.

"Non è stato dato modo ai portatori di interessi, dal Comune di Sona, alle attività agricole e produttive, associazioni, comitati e cittadini, di esprimersi sul progetto. Questo perché l'iter autorizzativo consente un rilascio da parte ministeriale che di fatto scavalca tutti, impedendo ogni possibilità di negoziare modifiche per compensare gli effetti dannosi per il territorio. Ma i nodi preoccupanti legati al progetto impongono un confronto ampio".

Nel testo dell'interrogazione si ricorda che "l’impianto occuperà circa 7,4 ettari di terreno agricolo, causando un consumo di suolo irreversibile e alterando il paesaggio rurale. Inoltre, la presenza dei container di batterie comporta un rischio di 'thermal runaway', ossia reazioni a catena che potrebbero sfociare in incendi ed esplosioni con rilascio di gas tossici e infiammabili. Si sottolinea inoltre che la quantità di elettroliti infiammabili potrebbe superare la soglia della Direttiva Seveso III, rendendo l’impianto potenzialmente soggetto a requisiti di sicurezza e di pianificazione emergenziale più stringenti. Eventuali incendi delle batterie richiedono grandi quantità d’acqua che, una volta utilizzata, si contamina con metalli pesanti ed elettroliti, rischiando di inquinare suolo, falde acquifere e corsi d’acqua. La costruzione, della durata di circa due anni, causerà un aumento del traffico locale. Infine, le unità BESS altereranno il carattere rurale del paesaggio e potrebbero generare inquinamento acustico".

Bigon, Luisetto e Zottis chiedono quindi all’assessore regionale all’Ambiente "se intenda attivarsi con la massima celerità per convocare un tavolo di confronto che coinvolga la Regione, la Provincia di Verona, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Comune di Sona, ARPAV, i Vigili del Fuoco e i rappresentanti degli interessi locali, per un’illustrazione chiara del progetto, delle modalità e delle tempistiche di realizzazione e, soprattutto, per concordare soluzioni che compensino adeguatamente gli impatti negativi che la realizzazione dell’impianto comporterà".