Ponte Nuovo, l'attacco del consigliere leghista Nicolò Zavarise

“Inutile che l’assessore Federico Benini festeggi la tanto annunciata riapertura di Ponte Nuovo perché stiamo parlando di un’opera che, secondo il cronoprogramma approvato dalla precedente amministrazione, doveva essere consegnata ai veronesi già nel settembre 2023. È bene che i cittadini sappiano che questo ritardo non è frutto del caso, ma è la conseguenza diretta di una gestione inefficiente, incerta e costellata di scelte discutibili da parte dell’attuale Giunta". Così attacca il consigliere comunale della Lega Nicolò Zavarise.
“Ponte Nuovo è una delle principali arterie di ingresso e uscita dal centro cittadino. Ogni mese di chiusura in più ha significato disagi pesantissimi per residenti, pendolari, commercianti e per l’intero sistema della mobilità urbana. Il racconto che oggi cerca di fare Benini non è corretto: i ritardi erano evitabili e non sono piovuti dal cielo; tutto ciò è offensivo nei confronti di chi ogni giorno ha subito code, deviazioni e difficoltà. Invece di autocelebrarsi, l’unica cosa che sinora gli è riuscita nelle vesti di assessore, Benini dovrebbe spiegare come sia stato possibile accumulare mesi e mesi di ritardi e perché non si sia fatto nulla per recuperare almeno una parte di questo tempo perso. Con il centrodestra al governo della città l’impegno era chiaro: chiudere il cantiere entro settembre 2023. Oggi invece, a distanza di quasi due anni, siamo ancora qui a parlare di ‘ultimi interventi’ e di ‘sacrifici’ per i cittadini. La responsabilità politica di questo fallimento è tutta in capo all’assessore Benini e alla amministrazione di sinistra” conclude Zavarise.