Diesel Euro 5, Rigo (Lega): “Von der Leyen ci lascia a piedi, imposizione ideologica"

“Von der Leyen ci lascia a piedi. Le decisioni imposte da Bruxelles, senza alcun confronto con i territori, rappresentano un attacco diretto al nostro modello economico e sociale. Un’imposizione ideologica, sbagliata, che non tiene conto della realtà delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese”. Con queste parole Filippo Rigo, consigliere regionale (Lega – Liga Veneta), che denuncia con forza il blocco della circolazione per i veicoli diesel fino a Euro 5 previsto da ottobre, che interesserà 113 mila mezzi nel solo Veronese e circa un milione nell’intera Pianura Padana.
“Non è solo una follia ecologista – prosegue Rigo – ma una scelta scellerata calata dall’alto, sulla base di una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE in cui l’Italia è stata obbligata ad applicare, senza mai spiegarne le conseguenze ai cittadini. È un attacco al Nord produttivo, al Veneto, alle nostre aziende, agli artigiani, agli agricoltori e a chi ogni giorno si sposta per lavorare. Questa misura rischia di bloccare l’intera economia locale. Il provvedimento prevede lo stop alla circolazione nei giorni feriali dalle 8:30 alle 18:30 nei comuni sopra i 30 mila abitanti, rendendo impossibile la vita a chi non ha alternative di trasporto. Non tutti possono permettersi un’auto nuova – spiega Rigo – e chi vive fuori città, nei comuni della provincia o nelle zone montane, sarà di fatto isolato”. “Plaudo all’intervento deciso del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, è l’unico che ha il coraggio di opporsi apertamente a questa deriva imposta dall’Europa, mentre altri preferiscono tacere o voltarsi dall’altra parte. Serve una presa di posizione chiara; non possiamo lasciare che Bruxelles distrugga le nostre comunità con provvedimenti lontani anni luce dalla realtà. Il Veneto non starà a guardare – conclude Rigo – difenderemo fino in fondo il diritto dei nostri cittadini a vivere, lavorare e muoversi liberamente. Von der Leyen ci lascia a piedi, ma noi non ci arrendiamo”.