Politica di Redazione , 17/05/2025 14:00

Tosi: Soccorso turisti e liste d'attesa, Regione Veneto pensa che ci siano territori di Serie B

Flavio Tosi
Flavio Tosi

Flavio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia, di cui è anche europarlamentare in commissione ENVI (che si occupa anche di Salute), chiede che il Veneto sulla sanità “tratti tutte le province allo stesso modo, oggi non è così, il Veneto occidentale e in particolare la Ulss 9 sono ridotti a periferia dell’impero”.

Tosi prende ad esempio la discrepanza nei finanziamenti concessi nelle zone a forte flusso turistico, dove la Regione a sua discrezione può assegnare finanziamenti speciali per quella funzione; ma anche la recente delibera regionale (n. 333 dello scorso 1 aprile) sui contributi del secondo quadrimestre 2025 per l’acquisto di prestazioni nelle strutture private accreditate così da ridurre le liste d’attesa. “Due casi diversi ma con un comun denominatore: in Veneto ci sono figli di serie B” dice Tosi.

Prendiamo le risorse straordinarie per garantire assistenza sanitaria ai turisti: “La Ulss che ha in capo Jesolo giustamente riceve 5 milioni: sacrosanto dato l’enorme mole turistica di quella zona. Il punto critico è che la Regione non fa lo stesso con la zona del lago di Garda, dove l’ospedale di Peschiera è escluso da quella possibilità, pur essendoci oltre 15 milioni di presenze turistiche ogni estate”.

Quanto ai contributi per il contenimento delle liste d’attesa “la Regione mette poco o nulla, dato che con ben 450 milioni di euro di avanzo di bilancio sulla Sanità si pensa ad altro, e quel poco o nulla è mal distribuito”. Tosi cita il riparto nel secondo quadrimestre del 2025 per l’acquisto di prestazioni nelle strutture private accreditate: con la Ulss 2 della Marca Trevigiana che riceve 1.282.512 euro e la Ulss 3 Serenissima veneziana 910.484 euro, contro gli appena 284.439 euro della Ulss 9 Scaligera. “Il problema delle lunghe liste d’attesa attanaglia tutto il Veneto, quindi giustissimo e condivisibile dare quei soldi a Treviso e Venezia, anzi come dicevo penso siano perfino pochi vista l’enormità del problema, ma è ingiusto, date le proporzioni, dare le briciole a Verona”.

Tosi conclude: “Tutti i veneti hanno diritto alle cure, così come tutte le zone turistiche della regione hanno il diritto-dovere di avere servizi sanitari potenziati per far fronte a flussi di milioni di persone. È ora di voltare pagine e smetterla di fare figli e figliastri”.