Liste d’attesa, Lanzarin: “Da Tosi accuse infondate, la Regione non lascia indietro nessuno”

“Le dichiarazioni dell’on. Flavio Tosi sono del tutto infondate, pretestuose e dimostrano una grave disinformazione sulla gestione contabile della sanità veneta. Parlare di 446 milioni di euro di ‘avanzi di cassa’ non solo è falso, ma alimenta un allarme ingiustificato presso i cittadini”.
Con queste parole l’Assessore alla Sanità e al Sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, risponde alle critiche mosse dal parlamentare forzista nella commissione Ue dell’Envi.
“Le risorse cui fa riferimento Tosi – prosegue l’assessore – sono somme già interamente utilizzate nel corso del 2024 dalla Gestione Sanitaria Accentrata per il funzionamento del sistema sanitario regionale. Parliamo di fondi impiegati per sostenere Azienda Zero, l’ARPAV, la digitalizzazione della sanità, l’integrazione al PNRR, il pagamento delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario e gli acquisti da privato accreditato per recuperare le liste d’attesa, proprio quelle che oggi Tosi finge di voler difendere”.
Quanto ai numeri evocati dal deputato di Forza Italia, l’Assessore Lanzarin chiarisce: “Il presunto ‘utile’ da 446 milioni non esiste. I dati ufficiali dei bilanci 2024 approvati dalle ULSS e dalle Aziende Ospedaliere certificano un risultato positivo complessivo pari a 5 milioni di euro. Qualunque disponibilità verrà verificata dagli organi ministeriali competenti entro luglio e, come prevede la legge, potrà essere usata esclusivamente per spese di investimento”.
Sul fronte del personale e delle prestazioni sanitarie, Lanzarin ricorda che: “Nel 2024 il Veneto ha destinato oltre 250 milioni di euro all’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale da privato accreditato, e per il 2025 ha già impegnato altri 42,3 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa, come da DGR n. 333 del 1° aprile 2025. Il tutto entro i limiti dei tetti di spesa nazionali, che Tosi dovrebbe conoscere, visto il suo ruolo in Parlamento”.
“Quanto al personale, ci muoviamo entro i vincoli di legge, che solo per Regioni virtuose come il Veneto sono stati incrementati nel 2024 del 2,5%, fino a oltre 2 miliardi e mezzo di euro per spese di personale. Altro che immobilismo, altro che gettonisti: qui si lavora ogni giorno per garantire servizi ai cittadini, nel rispetto delle regole e con una visione di sistema”.
“Chi cerca visibilità gettando fango su un sistema che funziona – conclude Lanzarin – offende il lavoro di migliaia di operatori sanitari veneti e dei cittadini stessi. Il Veneto non lascia indietro nessuno e risponde con i fatti, non con le polemiche da talk show”.
E viene da chiedersi: da che pulpito viene la lezione? L’on. Tosi è stato assessore regionale alla sanità dal 2005 al 2007, uno dei periodi più critici per il sistema sanitario veneto. Basterebbe scorrere le rassegne stampa dell’epoca per rendersene conto. Il Gazzettino (23 marzo 2006) parlava di “allarme in tutta la Regione per le liste d’attesa”, L’Arena (15 novembre 2006) titolava “Medici in rivolta: sanità sotto stress”, e Il Mattino di Padova (28 febbraio 2007) denunciava attese fino a sei mesi per una visita specialistica. Il Corriere Veneto fu ancora più esplicito il 12 gennaio 2007: “Sanità, la cura Tosi non funziona”.
Oggi, la situazione è radicalmente diversa: il Veneto è primo in Italia per qualità delle prestazioni sanitarie, secondo l’ultima valutazione dei LEA pubblicata dal Ministero della Salute. Le liste d’attesa stanno diminuendo, i numeri sono verificabili, e la sanità veneta è un modello di efficienza riconosciuto a livello nazionale. Chi ha davvero a cuore il bene dei cittadini – conclude l’assessore – dovrebbe riconoscere i risultati raggiunti e il lavoro costante di chi opera ogni giorno, anche nei giorni festivi, nei nostri ospedali. Non screditarli con polemiche sterili e senza fondamento”.