Politica di Redazione , 17/05/2025 16:30

Albertini: "Più energia pulita ma tutele per Comuni e aziende"

Albertini

“C'è bisogno di energia rinnovabile, bisogna aumentarne la produzione ma bisogna farlo pensando alla tutela dell'ambiente, della produzione di cibo e anche del reddito delle aziende agricole. Non dobbiamo poi dimenticare il ruolo dei Comuni che spesso sono privi di strumenti per regolare l’insediamento di questi impianti fotovoltaici o agrivoltaici che arrivano e hanno un enorme impatto sul territorio”. Sono le parole di Alessio Albertini, responsabile settore Agricoltura del Pd Veneto e Sindaco di Belfiore, durante il convegno che si è tenuto a Soave nella giornata di ieri (venerdì 16 maggio ore 18 -Cantina Rocca Sveva) dal titolo “Agricoltura e sostenibilità nel futuro del Veneto”.

Si è trattato di un evento voluto dal Partito Democratico Veneto con l’obiettivo di mettere a confronto istituzioni, mondo produttivo e società civile sulle sfide e le opportunità che attendono il settore agricolo regionale. Perché di fatto è questo il problema.

Quando si parla di realizzare, per esempio, un impianto fotovoltaico, si tende a pensare solo all’impatto benefico per l’ambiente che ne deriverà.  Non si pensa invece al fatto che questi impianti vengono spesso realizzati da imprese senza scrupoli, che speculano sulla pelle delle aziende e dei Comuni che non hanno strumenti per mettere dei paletti a questi insediamenti.

Che manca una legislazione chiara che sciolga importanti questioni, per esempio quelle legate allo smaltimento degli impianti diventati obsoleti.

“Servono norme più chiare, non burocrazia”, spiega Albertini. “Norme che siano in grado di dare chiarezza alle aziende agricole, a chi vuole investire in maniera sana e non speculativa e anche ai Comuni per garantire un equilibrio nel territorio”.

Sono intervenuti: Daniele Giacomazzi, avvocato amministrativista; Jonatan Montanariello, consigliere regionale PD; Luca Trentini, vicepresidente della provincia di Verona e sindaco di Nogarole Rocca; Gianmichele Passarini, CIA Veneto; Roberto Savini, consigliere di amministrazione Caviro s.c.a.; Lodovico Giustiniani, presidente Confagricoltura Veneto.

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata al vino, al centro di un momento storico molto delicato. Sul palco Paolo De Castro, professore ordinario di Economia e Politica Agraria all’Università di Bologna ed ex Ministro delle Politiche Agricole e Forestali.

“Al calo dei consumi il mondo vitivinicolo può opporre diverse strategie”, ha spiegato durante la serata l'ex ministro e docente universitario Paolo De Castro.

“Dobbiamo affrontare un mercato che sta cambiando, innanzitutto guardando i vari mercati di sbocco. Abbiamo sicuramente una straordinaria crescita delle esportazioni del vino italiano, adesso c'è un momento di preoccupazione per quello che sta succedendo con i dazi che Trump ha per il momento minacciato, anche se un 10% già lo stiamo pagando.

Nel settore vitivinicolo il Mercosur è una buona notizia, anche se abbiamo magari difficoltà in altri settori. Quindi diversificare i mercati, non fissarsi solo su una tipologia di vino ma puntare sulla diversità e guardare anche a quelle che sono le nuove tendenze di consumo. Non escluderei anche il settore dei vini a bassa gradazione alcolica o addirittura dealcolati, perché c'è un mondo di un miliardo e mezzo di abitanti nel pianeta che potrebbero essere potenziali consumatori”.

Durante questa seconda parte di incontro sono intervenuti: Carlo Salvan, presidente Coldiretti Veneto; Nadia Romeo, deputata PD e componente della Commissione Agricoltura; Fausto Bertaiola, presidente Confcooperative Verona.

“Abbiamo fortemente voluto questo momento di incontro” -conclude Albertini- “per rafforzare il dialogo con il settore dell’agricoltura che si sta confrontando con tanti temi complessi e con un mondo in profondo cambiamento.

È il modo con cui vogliamo costruire il nuovo Veneto, quello che uscirà dalle prossime elezioni regionali. Un Veneto che deve cambiare passo, dove le scelte politiche siano condivise con i territori, con chi lavora e produce, a partire dal mondo agricolo”.