Per bando regionale reperimento medici di famiglia appena 35 adesioni a Verona

"L'esito nel territorio veronese del bando regionale per il reperimento dei medici di famiglia, dopo l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo, segna un fallimento preoccupante: le appena 35 adesioni sui 354 incarichi vacanti dimostrano che bisogna agire diversamente e che l’emergenza della sanità territoriale dovrebbe essere al primo posto sul tavolo della Giunta regionale". Lo dice la consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon.
"Da anni diciamo che la medicina territoriale è essenziale, anche per ridurre le liste d’attesa. In questi anni in Consiglio regionale mi sono sempre confrontata con i medici di famiglia e i loro rappresentanti: parliamo di professionisti eccellenti, che amano il loro lavoro e che ogni giorno, pur essendo sommersi dalle richieste, forniscono risposte a decine e decine di pazienti, cercando di preservare quel rapporto di fiducia che è il valore aggiunto di questa professionalità. Vanno messi nelle condizioni di lavorare serenamente fornendo loro un supporto amministrativo costante, premessa indispensabile affinché i bandi siano partecipati".
Bigon ricorda che "nel corso di questa legislatura abbiamo presentato ripetutamente proposte ed emendamenti al bilancio per chiedere l’aumento dell’importo delle borse, con l'obiettivo di valorizzare la professione e tenere in piedi la medicina territoriale. Proprio in queste ore è stato approvato dalla commissione sanità il progetto di legge che ho presentato per rendere la medicina generale una vera e propria specializzazione universitaria, con borse di studio parificate alle altre specialità e buone prospettive di carriera. È questa la strada da seguire, puntando sui giovani, per invertire una rotta che al momento appare disastrosa".