Politica di Redazione , 14/05/2025 14:10

Tosi “La Regione Veneto sulla Sanità avanza 600 milioni ma non mette nulla per liste d’attesa"

Flavio Tosi
Flavio Tosi

“Liste d’attesa e carenza di personale? La Regione i soldi per risolvere il problema li avrebbe, ma non li usa”, afferma Flavio Tosi, europarlamentare e coordinatore veneto di Forza Italia, a Bruxelles in commissione ENVI che si occupa anche di tutela della salute.

Tosi, che è stato assessore regionale alla Sanità, rivela: “La Regione ha avanzato oltre 600 milioni di euro nell’esercizio di bilancio del 2024: a scopo prudenziale ne ha accantonati una parte, ma anziché usare gli altri 450 milioni di liquidità per ridurre le liste d’attesa, comprando le prestazioni diagnostiche o chirurgiche (dal pubblico come dal privato), e per assumere personale, sceglie di destinarli a garanzia di possibili perdite del 2024 ancora in corso di definizione (siamo a maggio 2025!!) e agli investimenti in edilizia sanitaria. Sia chiaro, è utilissimo costruire le case di comunità e rafforzare la medicina territoriale, ma poi senza medici, infermieri e personale sanitario e amministrativo quelle strutture non partono”.  

Tosi fa riferimento ai dati pubblicati dalla Regione nella delibera n. 424 del 22 aprile scorso (allegata alla e-mail), in cui risulta che l’importo disponibile accantonato da Azienda Zero nel corso dell’esercizio 2024 che può essere destinato con successive determinazioni della giunta regionale è pari a 608.189.505,39 euro. Di questi, circa 160 milioni vengono accantonati soprattutto a garanzia del generale equilibrio economico-finanziario del Sistema sanitario regionale e dei suoi Enti, e a copertura degli oneri dei contratti dei dipendenti.

Al netto di queste destinazioni però rimangono disponibili altri 446.879.965,49 euro, “soldi non in conto capitale, ma che sono avanzi di cassa, quindi liquidi” dice Tosi. Eppure, continua Tosi, “la Regione si propone di utilizzare pure questi a garanzia dell’eventuale squilibrio economico-finanziario, pur avendo chiuso da un pezzo l’esercizio 2024, e agli investimenti legati al PNRR, quindi all’edilizia sanitaria. Per la riduzione delle liste d’attesa e l’assunzione di nuovo personale invece nessun impegno e nemmeno un euro”. Per Tosi invece “serve reinvestire una parte di quei soldi nel personale dipendente, altrimenti continueremo a tappare i buchi con i gettonisti esterni che ci costano almeno il triplo”; e “parte di quell’avanzo va anche destinato alle Ulss per comprare dal pubblico e dal privato convenzionato le prestazioni sanitarie, così si riducono le liste d’attesa”.