1° maggio, Albertini: “Sicurezza sul lavoro e bassi salari, nervi scoperti in Veneto”

“Oggi, nella Festa del Lavoro e dei Lavoratori, il primo imperativo continua ad essere quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli ancora troppi infortuni e le tragedie sul lavoro indicano una serie di criticità irrisolte o non affrontate del modello di sviluppo veneto, ma non solo veneto, che si accompagnano con la questione dei bassi salari”. Così il vicesegretario Pd Alessio Albertini oggi in piazza per celebrare il Primo Maggio.
“Nonostante le norme, le sanzioni, le campagne di sensibilizzazione, la media nazionale rimane sopra i 1.000 decessi l'anno in Italia” prosegue. “In Veneto 15 morti sul lavoro solo nei primi due mesi del 2025, con Verona la provincia dove si registrano più infortuni sul lavoro, oltre 13.000 ogni anno. Deve diventare una certezza per ogni lavoratore poter tornare a casa la sera dai propri affetti. Servono più formazione, più controlli, promozione della cultura della sicurezza sin dalla scuola”.
“Parlando di lavoro – aggiunge Albertini – il dato sugli stipendi incide troppo sulla vita delle persone per poter essere tralasciato. Non solo in Italia gli stipendi reali di oggi sono più bassi rispetto a quelli del 2008 ma, come viene riportato in questi giorni, la nostra è l'ottava Regione in Italia per salario medio, altro che locomotiva del Paese. Ci superano praticamente tutte le regioni del nord, tranne il Friuli Venezia Giulia. La prima urgenza è il rinnovo dei contratti scaduti e rafforzare la contrattazione di secondo livello, oltre all'introduzione del salario minimo".
“Di un Paese in cui chi lavora non ha sicurezza della propria vita e della propria dignità non si può essere soddisfatti” conclude.