Politica di Redazione , 02/04/2025 10:45

Cave, Bozza: "Regione riconosce il sottoprodotto della pietra della Lessinia"

Alberto Bozza
Alberto Bozza

La Regione Veneto ha riconosciuto, con decreto, il sottoprodotto per filiera della Pietra della Lessinia, denominandolo: “Sfridi e fanghi da filiera derivanti dalla trasformazione della Pietra della Lessinia”.

Un riconoscimento che segue e va nella direzione della mozione che il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza aveva presentato il 18 luglio 2023, che impegnava la Regione a istituire un tavolo tecnico di coordinamento che riconoscesse i sottoprodotti e i residui della lavorazione delle cave e della trasformazione della pietra naturale del distretto del marmo, in modo da poterli riutilizzare come materie in nuove filiere produttive.

Mozione poi approvata dal Consiglio regionale, con il tavolo tecnico che poco dopo è stato costituito e che ha lo scorso 25 marzo ha approvato il documento di riconoscimento a sottoprodotto per Filiera della Pietra della Lessinia. Ogni impresa, dunque, può richiedere l’iscrizione nell’apposito registro regionale dei sottoprodotti, propedeutica a poter censire le varie attività estrattive e porre le basi per facilitare l’incontro di domanda e offerta dei sottoprodotti.

“Una decisione importante, che avevamo auspicato – dice Bozza – In questo modo si riducono i rifiuti e i costi di smaltimento per le aziende, e si favorisce l’implementazione dell’economia circolare”. “E’ un primo ma decisivo passo – continua Bozza – perché crea le condizioni del riconoscimento dei sottoprodotti anche per le altre filiere veronesi e venete del marmo e della pietra, il passaggio fondamentale però è che ogni Consorzio/operatore si attivi con la Regione affinché il tavolo tecnico di coordinamento proceda nella stessa direzione tenuta con la Pietra della Lessinia”. “Mi impegnerò in tal senso per dar seguito al lavoro svolto finora, allo scopo di estendere il riconoscimento ad altre tipologie di sottoprodotti derivanti da altre lavorazioni”, conclude Bozza.