"Prendo un caso reale preso a caso, capitato al sottoscritto: Mediobanca Premier Spa. Ho un conto corrente con loro e mi giunge una inaspettata lettera che dice di dover unilateralmente aumentare il canone del conto corrente perché “negli ultimi anni (dal 2020 al 2024) le condizioni di mercato in cui opera Mediobanca Premier S.p.A. sono sensibilmente mutate a causa di fattori eccezionali che hanno comportato fenomeni inflattivi con un aumento generale dei prezzi di beni e servizi”, ha dichiarato Stefano Valdegamberi (Regione Veneto). 

“L'inflazione configura pertanto una circostanza estranea, imprevedibile e straordinaria che ha alterato l'equilibrio economico tra il costo sostenuto dalla Banca e il canone annuo previsto dal contratto in oggetto. Il piagnisteo della Banca continua: “L'andamento dell'inflazione ha comportato quindi un incremento delle principali voci di costo, sostenute nel continuo dalla Banca (quali ad esempio i costi per i servizi di telecomunicazioni e informatici, le spese per tenuta e gestione degli immobili, i costi del personale), per l'erogazione dei servizi prestati alla propria clientela”. Ma come? Se proprio dal 2020 al 2024 per le Banche e in particolare per Mediobanca gli utili sono stati strabilianti e grazie proprio ai tassi di interesse ritoccati al rialzo proprio per combattere l’inflazione. Come politico mi chiedo con quale faccia tosta si mandino ai risparmiatori lettere di questo tenore da parte di primari istituti bancari che in questi anni hanno realizzato utili mai raggiunti prima grazie alla politica dei tassi decisa dalla Banca centrale europea (BCE), dalle banche stesse controllata. Auspico un intervento non solo delle associazioni dei consumatori ma soprattutto del governo su queste forme di arrogante oligopolio del settore bancario a discapito di milioni di risparmiatori indifesi", ha concluso Valdegamberi.