Ambrosi: “Bunker West Star di Affi, patrimonio nazionale ed europeo da difendere e valorizzare”

”Il bunker West Star, situato nel comune di Affi, rappresenta un patrimonio storico e ingegneristico di straordinaria rilevanza, non solo per l’Italia ma per tutta Europa. Con il mio intervento, ho voluto porre l'attenzione su questo sito unico, chiedendo al Governo di avviare le azioni necessarie per tutelarlo e valorizzarlo, affinché possa diventare un punto di riferimento culturale e storico per le generazioni future. Scavato nel Monte Moscal, il bunker si estende su una superficie di 13.000 mq e comprende 100 stanze. Progettato tra il 1958 e il 1960 e realizzato dal 1962 al 1966, ha rappresentato un'importante testimonianza per la storia politica e militare italiana, imponendosi tra i più vasti sistemi fortificati sotterranei d’Europa e del mondo. Il bunker fu costruito nell’ambito di un programma strategico della NATO, con l’obiettivo di garantire la sopravvivenza dei vertici politici e militari in caso di conflitto nucleare globale”. Lo dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia.
“Ancora oggi, conserva impianti tecnologici e apparecchiature elettroniche che testimoniano l’avanzamento delle capacità ingegneristiche italiane ed europee durante la Guerra Fredda. Non si tratta semplicemente di un monumento storico: il bunker West Star è un simbolo del periodo di tensione geopolitica che ha caratterizzato il XX secolo, un testimone della resilienza umana di fronte alla minaccia di un conflitto globale. La sua valorizzazione, infatti, rappresenterebbe non solo un’importante opportunità di tutela di un patrimonio unico, ma anche un motore di sviluppo culturale e turistico per il territorio veronese. La trasformazione del bunker in un museo dedicato alla Guerra Fredda, al progresso tecnologico e alla storia della strategia militare, potrebbe attrarre fino a centomila visitatori all'anno, rappresentando così una risorsa di grande valore per l’economia locale. I visitatori non solo potrebbero immergersi nella storia del XX secolo, ma anche riflettere sul ruolo della tecnologia nella sicurezza globale. La creazione di un centro studi associato al museo offrirà spazi per attività culturali, conferenze e mostre temporanee, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale del territorio. Inoltre, è fondamentale sottolineare come la valorizzazione del bunker West Star possa essere supportata dalla collaborazione con musei vicini e istituzioni culturali sia veronesi che trentini, come il Museo Caproni di Trento. In termini di economia circolare, la valorizzazione del bunker potrebbe essere un esempio di come il recupero e la riqualificazione di un sito storico possano generare benefici per l'ambiente e per l’economia locale. L’adozione di principi di economia circolare nella gestione e valorizzazione del bunker potrebbe anche promuovere pratiche di gestione delle risorse locali, sostenendo piccole imprese e artigiani del territorio. La presenza di un'attrazione culturale di tale portata genererebbe un indotto economico positivo. Con la mia interrogazione, ho chiesto al Governo di sostenere la candidatura del bunker West Star come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, riconoscendone il valore storico, ingegneristico e culturale. Inoltre, ho sollecitato l’impegno di risorse per la manutenzione, il recupero e la valorizzazione del sito, in particolare attraverso la creazione di un museo storico e tecnologico che possa essere una risorsa per l’apprendimento, il turismo e la riflessione sulla nostra storia. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza ha già riconosciuto il valore storico del bunker, tutelandolo ai sensi del D. Lgs. 42/2004.
È il momento di fare il passo successivo, per garantire che questo straordinario patrimonio non solo venga conservato, ma diventi una risorsa aperta al pubblico, contribuendo allo sviluppo culturale ed economico del nostro territorio. Infine, vorrei sottolineare che la valorizzazione del bunker West Star è il frutto della concretizzazione delle istanze di un intero territorio, della sua gente e degli amministratori locali, in particolare del sindaco di Affi, Marco Sega. È grazie alla collaborazione e al dialogo continuo tra i territori, le istituzioni e il Governo centrale che possiamo oggi guardare a questo sito con la speranza di un futuro di crescita e di valorizzazione per l’intera comunità. Ringrazio quindi il sindaco, le università che sono parte fondamentale di questo processo, e il Governo centrale" conclude Ambrosi.