Collettore Lago Garda, Borchia: “Entità stanziamenti nota da mesi, errore politicizzare opere”

"Sono perplesso da questa tardiva invocazione del sistema Verona: servirebbe fare squadra sempre, non solo quando mancano risorse finanziarie. Se, invece, si decide che gli onori devono essere per pochi e gli oneri per tutti, allora il sistema si sfalda in partenza". Così Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega veronese e capodelegazione del Carroccio a Bruxelles, a margine dell'incontro organizzato sul collettore nella sede della Provincia alla presenza dei sindaci dei comuni soci di Ags.
"A febbraio, in occasione dell'inaugurazione del depuratore di Affi alla presenza del ministro dell'ambiente, erano arrivate rassicurazioni sulla disponibilità di un centinaio di milioni di euro per completare i lavori relativi al collettore, nonostante in dicembre la cabina di regia sugli interventi per il Lago di Garda fosse già stata informata della richiesta, operata dall'ATO, di stanziare 22 milioni per la sponda veronese, poi inseriti nel piano delle opere di Ags; in quell'occasione, il viceministro Gava aveva esplicitato, in maniera univoca, l'entità delle richieste del territorio, che tenevano conto degli aumenti dei costi. E la Gava stessa va ringraziata, perché senza il suo lavoro serio e silenzioso anche quella somma sarebbe stata a rischio. Per il completamento dell’opera ho proposto ai sindaci di valutare un aumento della tassa di soggiorno, in modo da evitare di scaricare i costi sui residenti".
"Ritengo – conclude Borchia – che qualcuno abbia avuto la poco brillante idea di politicizzare una pluriennale battaglia del territorio. Il sistema Verona, oggi invocato, cessa di esistere quando si antepone la visibilità al lavoro da fare".