Consiglio del Veneto approva Programmazione 2021-2027 fondi Ue

Il Consiglio regionale del Veneto, nel corso della seduta di martedì, ha approvato con 40 voti favorevoli e 8 astenuti, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 36, d'iniziativa della Giunta, relativa alla Programmazione regionale 2021-2027 - Obiettivo 'Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita' - FESR e FES+. Si tratta - come ha spiegato in aula il relatore Luciano Sandonà (Lega-LV), Presidente della Prima commissione consiliare - di un passaggio istituzionale - ai sensi delle norme che disciplinano la partecipazione della Regione del Veneto all'attuazione delle politiche dell'Unione Europea - legato all'adozione da parte dell'Assemblea legislativa degli atti di programmazione degli interventi regionali cofinanziati dall'UE e, nel caso di specie, dei Programmi Regionali FESR e FSE+ relativi al ciclo della politica di coesione regionale 2021-2027.
La Pda n. 36 era stata presentata al Consiglio in via preliminare all'inizio dello scorso mese di novembre, incardinato nella Prima Commissione all'inizio del nuovo anno e sottoposta all'attenzione dei portatori d'interesse, appositamente invitati in audizione, e delle altre Commissioni consiliari permanenti che si sono espresse nell'ambito delle materie di propria competenza.
In sintesi, il provvedimento, particolarmente complesso, è suddiviso in strategie, priorità e azioni ad esse correlate, ciascuna con una dotazione finanziaria e la precisazione delle condizioni abilitanti. Le risorse a disposizione superano nel complesso i 2.062 milioni di euro, equamente ripartiti tra FESR e FSE+; il tasso di cofinanziamento UE è del 40%, pari a 825 milioni di euro, quello nazionale del 42%, pari a 866 milioni, il regionale del 18%, ossia 371 milioni (nella programmazione 2014-20 il totale ammontava a circa 1.364 milioni di euro; i tassi: 50% da parte dell'UE, 35% quello nazionale, 15% il regionale). L'FSE+ 2021-27 ha una dotazione complessiva superiore a 1.301 mil. di euro, affronta tra le priorità temi come occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale, occupazione giovanile, e propone diverse concentrazioni tematiche: ad esempio, il 28% delle risorse sono dedicate all'inclusione sociale, il 24%, all'occupazione giovanile.
Il FESR 2021-27 presenta la stessa dotazione finanziaria e ha cinque priorità, ovvero un Veneto più: intelligente e competitivo, con particolare riferimento agli investimenti in transizione 4.0, internazionalizzazione, accesso al credito, valorizzazione turistica e culturale per consolidare la competitività delle PMI e rafforzare l'attrattività del Veneto; resiliente, verde e a basse emissioni; connesso attraverso la mobilità urbana sostenibile; sociale e inclusivo; vicino ai cittadini; a titolo esemplificativo, tra le concentrazioni tematiche, oltre l'86% delle risorse sono destinate alle prime due priorità, e il 17% allo Sviluppo Urbano Sostenibile.
Il correlatore del provvedimento, il capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai, ha posto l'accento sull'approccio 'minimalista' alla programmazione, accompagnando l'osservazione ad alcuni rilievi: la necessità che il concetto di economia circolare esca dalla fase sperimentale e si trasformi nel nuovo modo di fare impresa in Veneto e che le politiche attive per il lavoro e la formazione professionale tengano il passo con l'economia reale; sia presentata una soluzione a vecchie e nuove povertà presenti nel territorio, ad esempio con risposte ai bisogni abitativi attraverso il recupero del patrimonio delle Ater, una nuova rete di servizi sociali, un collegamento più stretto tra la politica di coesione e quella legata agli altri fondi, come il Pnrr; il recupero di competitività del Veneto rispetto a regioni come Lombardia ed Emilia Romagna; la necessità di incidere direttamente sul contenuto dei Regolamenti europei attraverso i rappresentanti presenti nelle istituzioni dell'Unione, e di ripensare al ruolo degli enti locali, vista l'attenzione riservata ai centri urbani maggiori, laddove tuttavia poca attenzione è stata riservata ai centri più piccoli.