Minori e disagio, Bigon: problema sempre più grave
“La fotografia scattata dal tavolo veneto ‘Un Welfare per i minori’ è preoccupante ma, purtroppo, non inedita: peccato che già lo scorso anno la Regione abbia bocciato le nostre proposte, dai maggiori fondi per i consultori alla realizzazione di reparti ospedalieri per ragazzi e giovani psichiatrici. Per uscire pienamente dalla pandemia dobbiamo anche fronteggiare le ricadute psicosociali, soprattutto per soggetti fragili come bambini e adolescenti. E senza risorse non è possibile”. A dichiararlo è la vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, la consigliera del Partito Democratico Anna Maria Bigon, commentando l’allarme lanciato alla viglia del convegno ‘Per i diritti alla crescita e alla cura’, in programma giovedì prossimo a Padova, con dati che segnalano un aumento del 13% degli episodi di violenza emotiva sui minori in un anno e mezzo di pandemia e un incremento del 25-30% dei ricoveri, con disturbi in fase acuta.
“In Veneto i consultori sono meno della metà di quanti dovrebbero essere, ne abbiamo uno ogni 59mila abitanti invece di 25mila e con finanziamenti inadeguati per svolgere quelle attività che la pandemia e il lockdown conseguente, hanno reso ancor più indispensabili. Lo stesso vale per la salute mentale: siamo al penultimo posto in Italia per spesa procapite e troppo spesso agli utenti vengono date risposte inappropriate, come la condivisione degli stessi spazi tra ragazzi e adulti. Problemi che abbiamo sollevato già un anno fa senza trovare il necessario ascolto da parte della maggioranza, come fosse una battaglia ‘di parte’ e non un tema che ci riguarda tutti da vicino”.