Economia di Redazione , 12/09/2025 9:30

Export veronese, Riello (CCIAA Verona): "Stazionario nel primo semestre, 7,6 miliardi la quota"

Giuseppe Riello
Giuseppe Riello

L’export delle produzioni veronesi chiude il primo semestre 2025 raggiungendo quota 7,6 miliardi di euro, in lieve calo tendenziale (-0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024 ma in recupero sul primo trimestre 2025 (-2,7%).  Secondo le elaborazioni della Camera di Commercio di Verona su base Istat, la diminuzione risulta più contenuta rispetto alla media regionale (-1,3%) così come a tutte le altre province venete mentre il dato nazionale fa segnare luce verde con un +2,1%.

Dal punto di vista geografico la Germania si conferma il primo mercato di destinazione per le merci scaligere con 1,4 miliardi di euro, in crescita del 3,5%; sul secondo gradino del podio si colloca ancora una volta la Francia che supera i 736 milioni di euro ma registra un calo dello 0,7% sul pari periodo dello scorso anno. Ad occupare il terzo posto, la Spagna che con quasi 442 milioni di euro cresce del 3%. Completano le prime cinque posizioni del mappamondo delle esportazioni made in Verona, gli Stati Uniti (400,6 milioni di euro, +0,6%) e la Polonia (365,5 milioni di euro, +8,3%). Tra i paesi presenti nella top 10 – che complessivamente rappresentano il 62,7% del totale export – incrementano Austria (+2,7%) e Croazia (+1,7%); flessione invece per Regno Unito (-2,7) e, in particolare, Svizzera (-21,8%) e Belgio (-15,5%).

“L’export del primo semestre dell’anno si mantiene sostanzialmente stabile e mostra anche dei piccoli segnali di recupero rispetto al primo trimestre quando il calo era stato di quasi il 3% – commenta il presidente dell’ente camerale scaligero Giuseppe Riello –. Il trend riflette un contesto internazionale ancora incerto, dove pesano sia le tensioni commerciali che quelle geopolitiche. Per questo è fondamentale continuare a supportare le nostre imprese nelle piazze estere e, al tempo stesso, favorire l’esplorazione di nuovi mercati per attutire l’impatto delle oscillazioni globali”.

Per quanto riguarda la tipologia delle produzioni, crescono a valore i macchinari (+0,5%), i prodotti alimentari (+10,9%) e il tessile-abbigliamento (+2,8%) che costituiscono anche le categorie più esportate. In quarta posizione le bevande, che registrano un calo del 5,4%, e in quinta posizione l’ortofrutta, in aumento del 3,8%. Performance positive anche per la termomeccanica (+10,8) e i mobili (+8,2%); in discesa invece le calzature e il marmo.