Vino, il Consorzio Valpolicella torna in laguna con l'evento "Venezia Superiore"

Torna “Venezia Superiore”, l’evento di promozione in Laguna del Consorzio Vini Valpolicella in programma mercoledì 2 luglio. Organizzato dall’ente di tutela della principale denominazione rossista del Veneto, che quest’anno festeggia i 100 anni dalla sua costituzione, per valorizzare e promuovere il vino di territorio per antonomasia dall’anima pop, versatile e contemporanea - il Valpolicella -, “Venezia Superiore” si presenta per la sua 3^ edizione con oltre 40 referenze di 26 aziende e un duplice appuntamento. Il primo istituzionale a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale (ore 12.00), per la conferenza stampa di presentazione del “V Report Valpolicella 2025”, il dossier che aggiorna e analizza i principali dati economici, produttivi e commerciali della denominazione commentati da Christian Marchesini, presidente del Consorzio, Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale Veneto e dal consigliere regionale Alberto Bozza, membro della III Commissione. Dalle 18.00 e fino alle 23.00 “Venezia Superiore” accoglierà tutti i Valpolicella lover, veneziani e stranieri, nella Loggia della Pescheria di Rialto. Protagonista nei calici il rosso Valpolicella Doc Superiore, servito a bassa temperatura in abbinamento a cicchetti veneziani e sulle note di DJ set nel cuore della città.
“In soli tre anni, Venezia Superiore è diventato un evento di riferimento per tutti gli enoappassionati che consolida anche il posizionamento della denominazione nella città lagunare, crocevia di culture, popoli e tradizioni – commenta il presidente del Consorzio, Christian Marchesini -. Un set straordinario per dimostrare l’anima trendy della Valpolicella e per valorizzare un vino che può rivelarsi perfetto dall’aperitivo alla tavola anche in estate. Un percorso, quello della destagionalizzazione del consumo di vino rosso, che il Consorzio ha convintamente intrapreso da qualche anno per rompere schemi, tabù e pregiudizi. In un momento particolarmente complesso come quello attuale servono nuove chiavi di lettura e di consumo dei vini, non solo sul mercato internazionale ma anche in quello domestico, che per la Valpolicella vale oltre il 40% delle vendite”.