UniCredit-Banco BPM, Segabinazzi (FIRST CISL): "Rischi concreti per l'economia veronese"

Elisa Segabinazzi segretaria di FIRST CISL di Verona esprime forte preoccupazione per l’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da UniCredit su Banco BPM, operazione che minaccia concretamente occupazione, servizi bancari e sviluppo economico del territorio veronese.
VERONA TRA LE PROVINCE PIÙ COLPITE
I dati elaborati dalla FIRST CISL evidenziano che in circa 40 province italiane, inclusa Verona, la sovrapposizione degli sportelli tra i due istituti supererebbe ampiamente la soglia del 20% di quota di mercato, richiedendo l’intervento dell’Autorità Antitrust.
Il caso Verona è particolarmente grave: il territorio rischia di perdere 90 sportelli su 91 di Banco BPM, azzerando di fatto la presenza dell’istituto. Un dato allarmante, considerando che il Veneto è già la seconda regione italiana più colpita dalla desertificazione bancaria.
CONSEGUENZE CONCRETE PER IL TERRITORIO
L’operazione comporterebbe gravi ripercussioni su più fronti:
Per i lavoratori: cessioni di personale e imposizione di mobilità geografica e funzionale, con pesanti ricadute professionali e personali.
Per le imprese: perdita di uno storico partner finanziario significherebbe riduzione delle opportunità di accesso al credito e compromissione della crescita economica locale.
Per i clienti privati: dissoluzione dei rapporti fiduciari costruiti negli anni con le filiali locali. Particolare criticità per persone anziane e cittadini con limitate competenze digitali, che rischiano l’esclusione dai servizi bancari.
LA FUNZIONE SOCIALE DELLE BANCHE
Come FIRST CISL di Verona ribadiamo che le banche svolgono una funzione sociale fondamentale. Non possiamo accettare operazioni condotte a danno dei territori, che sacrificano il servizio pubblico bancario alle logiche speculative.
Chiediamo alle Istituzioni di valutare attentamente gli impatti di questa operazione e di tutelare gli interessi di lavoratori, imprese e cittadini veronesi.