Lunedì 19 maggio i lavoratori e le lavoratrici di AMMANN Italy di Bussolengo si sono fermati, in uno sciopero spontaneo e istantaneo, in Ammann, dopo aver ricevuto la notizia ufficiale dell’apertura della procedura 223 che arriva a dichiarare 64 licenziamenti per delocalizzare la produzione e il magazzino in Turchia per fini prettamente economici legati alla riduzione del costo del lavoro.

Dopo il primo sciopero di lunedì che ha raccolto tutta la rabbia e lo sconcerto dei lavoratori è stato fissato un ulteriore sciopero per venerdì 23 maggio con relativo presidio dalle 8 alle 10.30 fuori dai cancelli per richiedere il ritiro della procedura e soluzioni alternative per rilanciare lo stabilimento veronese salvaguardando l'occupazione.

“Chiediamo l'immediato ritiro della procedura di licenziamento dei 64 lavoratori e l'apertura tempestiva di un tavolo presso l'Unità di Crisi della Regione Veneto affinché si possano trovare soluzioni più adeguate per la salvaguardia dell'occupazione e del tessuto produttivo della sede di Bussolengo. Anche perché siamo di fronte all'ennesima delocalizzazione di una multinazionale straniera per motivi meramente economici.”ha dichiarato Martino Braccioforte alla vigilia della protesta di venerdì 23, continuando “Spostare la produzione in Turchia abbassa il costo della manodopera e crea più marginalità e profittabilità. Non stiamo parlando di crisi, ma di capitalismo selvaggio che sfrutta senza scrupolo ogni possibilità per creare guadagno ai propri azionisti a scapito dei lavoratori e delle lavoratrici, senza mostrare alcuna responsabilità sociale d'impresa come previsto dalla nostra Costituzione”.

Il presidio si terrà domani venerdì 23 maggio 2025 dalle 8 alle 10.30 davanti ai cancelli dell’azienda a Bussolengo in via dell’Industria 1, mentre lo sciopero si protarrà per tutta la giornata lavorativa.