Economia di Redazione , 08/04/2025 10:20

Vitigni resistenti e identità territoriale: la Valpolicella guarda al futuro

Marchesini
Marchesini

Si è tenuta martedì mattina, allo stand del Consorzio Vini Valpolicella a Vinitaly, la presentazione del progetto di ricerca triennale “Valutazione di selezioni di viti resistenti per la produzione viticola locale e sviluppo di nuovi processi di selezione assistita per le varietà del territorio”, promosso dal Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona con i Prof. Diana Bellin e Maurizio Ugliano e con il Prof. Giambattista Tornielli dell’Università di Padova in collaborazione con il Consorzio di tutela della Valpolicella.
Cofinanziato da Fondazione Cariverona e dal Consorzio Valpolicella nell’ambito del Bando Ricerca e Sviluppo, il progetto, giunto al terzo anno, mira a sviluppare nuove varietà di vite resistenti alle principali patologie fungine, partendo da incroci anche con vitigni autoctoni e varietà minori del territorio. L’obiettivo è duplice: rafforzare la sostenibilità della filiera vitivinicola locale e preservare l’identità enologica che caratterizza la denominazione.

“Sostenibilità, innovazione e tutela dell’identità territoriale sono i pilastri su cui si fonda il futuro della viticoltura in Valpolicella – ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella –. Con questo progetto, frutto di una virtuosa collaborazione tra mondo accademico e produttivo, vogliamo dare risposte concrete alle sfide ambientali e agronomiche che il nostro comparto si trova ad affrontare, senza rinunciare alla qualità e alla tipicità che da sempre caratterizzano i nostri vini. Ringraziamo Fondazione Cariverona per il sostegno e i gruppi di ricerca coinvolti per il prezioso lavoro che apre nuove prospettive alla viticoltura veronese".

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i primi risultati delle prove agronomiche ed enologiche sui genotipi selezionati, messi a confronto con quelli delle varietà tradizionali del territorio. Una fase di studio cruciale, che getta le basi per l’implementazione di strategie di selezione genetica mirate e compatibili con le esigenze qualitative della denominazione.
Il progetto rappresenta un passo strategico nel percorso di evoluzione sostenibile della viticoltura veronese, rafforzando il ruolo della Valpolicella come territorio d’eccellenza capace di innovare nel solco della tradizione.