Orcel e studio Unicredit a Verona: “In Europa solo più abbienti possono accedere all'Università”

A livello europeo, i policymaker mirano ad elevare al 45% il tasso di istruzione terziaria tra i giovani di 25-34 anni entro il 2030, ma le disuguaglianze strutturali rimangono una sfida significativa. Il dato emerge dallo studio di UniCredit Foundation "Oltre l'istruzione obbligatoria in Europa", presentato oggi a Verona dal ceo del gruppo bancario Andrea Orcel, in un incontro all'Università scaligera. Secondo il rapporto, in Europa gli studenti di famiglie abbienti hanno una probabilità molto più alta di accedere all'università rispetto a quelli di contesti meno agiati: in Italia più del 75% dei giovani appartenenti al quartile più alto della distribuzione del reddito prosegue gli studi universitari, mentre tra quelli del quartile più basso la percentuale scende a meno del 40%.
I sistemi di orientamento precoce ridimensionano fortemente le possibilità di accesso all'istruzione superiore per gli studenti degli istituti professionali. Nei Paesi del Mediterraneo i tassi di abbandono universitario sfiorano il 50%, con difficoltà nel completare il percorso di studi soprattutto da parte degli studenti provenienti da contesti svantaggiati.
Persiste inoltre un divario di genere significativo nelle materie Stem, per le quali il 33,6% degli uomini sceglie corsi di laurea mentre solo l'8,5% delle donne lo fa. Al contrario, le donne optano molto più per gli studi umanistici (37% contro il 17,9% degli uomini) Sulla base di queste evidenze, a settembre UniCredit Foundation ha lanciato in Italia "Uni.ON Accendi il tuo futuro", un'iniziativa pilota da 1,5 milioni di euro che prevede l'ammissione di 200 studenti e studentesse, molti provenienti da istituti professionali e famiglie a basso reddito, a un percorso di preparazione e accompagnamento ai test di ingresso all'università. Tra gli ammessi, 70 riceveranno una borsa di studio di 5.000 euro all'anno per i primi tre anni del corso di laurea scelto, oltre a un supporto di mentoring.