Codive Verona: Assicurazioni agricole 2024, meno danni ma più incertezze

Bilancio di fine anno per la stagione assicurativa in agricoltura. Condifesa Verona CODIVE, il consorzio che stipula polizze agricole e conta quasi 9.000 soci, traccia un bilancio dell’annata, caratterizzata da luci e ombre con ripercussioni attese anche nel 2025. Sul fronte del maltempo, il 2024 si è rivelato meno critico rispetto all’anno precedente, pur registrando un numero di giornate simile. I risarcimenti per danni meteorologici, dovuti soprattutto alla grandine, ammontano a 27,2 milioni di euro a fronte di premi versati pari a 51,4 milioni. Nel 2023, invece, i risarcimenti avevano raggiunto i 61,9 milioni di euro, a fronte di premi complessivi pari a 72,1 milioni. Il risarcimento dei danni ha riguardato principalmente le colture vegetali. Sono state 2.981 le imprese agricole assicurate di cui 1.228 hanno subito danni.
«Nel complesso, l’anno in corso – spiega il direttore di CODIVE, Michele Marani – ha registrato meno danni meteorologici per i nostri soci rispetto al 2024, con un rapporto sinistri/premi (S/P) pari al 53,4%. Analizzando i principali settori, è quello dei cereali a soffrire maggiormente: i risarcimenti ammontano a € 835.080,49, superando il premio totale di € 722.621,45 e portando il rapporto S/P al 115,56%. Anche il comparto delle orticole mostra difficoltà, con risarcimenti pari a € 4.230.651,89 a fronte di premi per € 4.860.983,75, registrando un rapporto S/P dell’87,03%. Resta più equilibrato, invece, il settore frutticolo, con risarcimenti di € 7.555.626,60 e premi pari a € 10.415.628,05, che generano un S/P del 72,54%. È importante sottolineare che per le compagnie assicurative un rapporto sinistri/premi superiore al 70-75% rappresenta una criticità, in quanto, oltre ai risarcimenti, devono sostenere anche i costi di perizia e le provvigioni per le agenzie di assicurazione. Quest’anno, invece, per le Compagnie di assicurazione è stata un’annata positiva con un rapporto sinistri/premi che non si verificava da tempo».
Andamento positivo, invece, per il mais e le oleaginose, che registrano risarcimenti pari a € 927.503,36 a fronte di premi per € 2.058.438,40, con un rapporto sinistri/premi (S/P) del 45,06%. Anche il settore dell’uva mostra buoni risultati, con risarcimenti di € 10.678.003,02 e premi per € 24.759.265,73, generando un S/P del 43,13%. Ottime performance anche per il tabacco, con risarcimenti pari a € 2.113.996,92 rispetto ai premi di € 6.125.492,51 (S/P del 34,51%), e per il comparto dei vivai, che registra risarcimenti di € 790.567,87 a fronte di premi per € 2.083.454,57, con un rapporto S/P del 37,95%.
«Si tratta comunque di somme significative per il nostro territorio – sottolinea Marani – che offrono un rilevante sostegno alle aziende agricole colpite, evitando che si trovino in seria difficoltà a dimostrazione che la gestione del rischio rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela e la continuità delle comparto».
Dopo anni di crescita costante, nel 2024 le assicurazioni in agricoltura nella provincia scaligera hanno registrato una flessione (-24,8%), a causa dell’incertezza legata al contributo pubblico, che negli ultimi anni è calato considerevolmente. In particolare, nel 2022 e 2023 il contributo si è fermato rispettivamente al 52% e al 55%, ben al di sotto del 70% degli anni precedenti, e ad oggi non vi sono certezze per un contributo minimo nel 2024. Questa situazione ha messo in difficoltà molte aziende agricole, già provate da un contesto economico sfavorevole.
Il presidente di CODIVE, Davide Ronca, spiega: «La principale causa della flessione nella stipula delle assicurazioni è proprio l’incertezza legata al contributo pubblico, che negli anni ha subito una drastica riduzione. Oggi, inoltre, molte aziende stanno affrontando gravi difficoltà nel ricevere i contributi pregressi, con oltre 14,3 milioni di euro ancora bloccati a causa dei controlli antimafia e delle verifiche a campione sui contributi del 2022 e 2023». Ronca aggiunge: «Questi ritardi si ripercuotono anche sui consorzi di difesa. La diminuzione delle assicurazioni rappresenta un rischio significativo per le imprese, soprattutto considerando l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi e l’incertezza climatica. Quest’anno i danni alle colture sono stati inferiori rispetto al 2023, ma cosa sarebbe successo se il maltempo fosse stato grave come negli anni scorsi? Quante aziende sarebbero sopravvissute a perdite così pesanti? La gestione del rischio è, a tutti gli effetti, un ombrello di protezione indispensabile per le nostre aziende agricole. È un sistema che funziona e che può essere migliorato ulteriormente, ad esempio eliminando spese superflue. Resta comunque l’unico strumento efficace per tutelare il lavoro degli agricoltori.
Preoccupa anche il contributo 2024, considerando il cambiamento del sistema per la determinazione del contributo con l’uscita di scena del PAI e l’entrata del nuovo PGIR. Come ben si sa quando ci sono questi importanti cambiamenti è necessario del tempo affinché il sistema funzioni a pieno regime e questo unito ai ritardi di erogazione degli anni precedenti sicuramente non gioca a favore delle aziende agricole. CODIVE sta lavorando in maniera costruttiva con tutti gli attori del sistema per superare questa crisi, che sta causando danni rilevanti alle nostre imprese agricole».