Il Gruppo Giovani di Confimi Apindustria Verona premia la società Benefit Diamante
Continua a brillare Diamante. La società Benefit di biotecnologie guidata da Valentina Garonzi, Linda Avesani e Roberta Zampieri è stata premiata alla 16a edizione del Premio Verona Giovani, il riconoscimento assegnato dal Gruppo Giovani di Confimi Apindustria Verona per valorizzare una realtà del panorama scaligero che abbia saputo distinguersi interpretando al meglio lo spirito di crescita, sfida e ricerca di nuovi orizzonti, anche scommettendo sui talenti delle giovani generazioni.
Il Premio – una scultura in ferro battuto realizzata dal maestro Marco Bonamini – è stato consegnato il 27 novembre, al Teatro Ristori, nel contesto della cena di fine anno dell’Associazione che riunisce circa 800 Piccole e Medie Imprese.
Erano presenti, oltre al presidente del Gruppo Giovani Carlo Grossule che ha consegnato il riconoscimento, il presidente di Confimi Apindustria Verona Claudio Cioetto, il direttore Lorenzo Bossi e il vicepresidente Mario Borin, al quale è stata consegnata una targa per il contributo dato al supporto alle PMI associate.
Sono intervenuti poi gli assessori del Comune di Verona Alessia Rotta (Commercio, Attività produttive e Manifestazioni) e Tommaso Ferrari (Transizione ecologica e Ambiente) oltre al consigliere regionale Alberto Bozza. Infine l’ex provveditore Stefano Quaglia.
«Questo triennio si corona con la consegna del Premio Verona Giovani a un gruppo di donne imprenditrici che sono un esempio per aver messo in pratica ciò che tutti insegnano: mettere in relazione competenze diverse e aver fatto sintesi con l’Università», ha motivato il presidente Carlo Grossule. «Partendo da una dimensione piccola, avete fatto capire il vostro potenziale al mondo sapendo attrarre con le idee, ma soprattutto con il lavoro quotidiano, investitori anche da lontano, conquistando in questi anni molti premi ed entrando a far parte di tutte le più importanti classifiche».
Soddisfazione da parte delle premiate. Ha commentato infatti Valentina Garonzi: «Un riconoscimento come questo è un incentivo per continuare ad andare avanti. Noi lavoriamo nel campo delle biotecnologie e quello che stiamo facendo è cercare di sviluppare farmaci innovativi che partono dalle piante, usate come biofabbriche». Si tratta di farmaci, ha aggiunto, «che ambiscono a rieducare il sistema immunitario per quanto riguarda le malattie autoimmuni anziché generare un effetto immunosoppressivo. Riteniamo possa essere un filone molto innovativo che possa fare la differenza».
Competenze
Il presidente Claudio Cioetto ha rimarcato l’aspetto delle competenze. E della collaborazione: «Competere a livello globale richiede sempre più economie di scala, forza economica e finanziaria, abilità specialistiche: tutte caratteristiche per le quali è necessario saper fare squadra a tutti i livelli. Per questo Confimi Apindustria Verona rappresenta e dovrà essere sempre di più la voce di quello che è a tutti gli effetti il motore del sistema produttivo veronese». A maggior ragione se si guarda al 2025: un anno ancora caratterizzato da incognite. «Sta a tutti noi far fronte comune. Formazione, sostenibilità e digitalizzazione sono alcuni degli ambiti determinanti per la competitività delle PMI. L’obiettivo è fare sistema a livello territoriale, per essere sempre un passo avanti in mercati in continuo e profondo mutamento».
Ha fatto eco l’ex provveditore, Stefano Quaglia, nel ricordare come «nella società della conoscenza, non è la ricchezza di partenza che produce l’arte, il potere, il dominio, la bellezza. Oggi è la conoscenza a generare ricchezza e le premiate lo hanno dimostrato».
Connessioni
Gli assessori comunali Alessia Rotta e Tommaso Ferrari hanno ribadito l’importanza del creare connessioni. «Come imprese siete chiamate a grandi sfide come quelle dell’intelligenza artificiale e della transizione. Il ruolo dell’Amministrazione comunale è essere da tramite. Dobbiamo lavorare per il nostro territorio nel segno di una sfida che è quella del nostro tempo, essere “glocal”, cioè globali e territoriali. Da parte nostra c’è la piena disponibilità a essere tramiti, promotori e acceleratori», ha osservato Rotta.
Secondo Ferrari, «la grande sfida di Verona è fare sistema. Il nostro lavoro è far in modo che le eccellenze parlino, facendo emergere altre eccellenze. Abbiamo davanti grandissime trasformazioni che non sono solo quella energetica, produttiva, dell’intelligenza artificiale, digitale. Che dev’essere accompagnato da un ecosistema che rende gli investimenti appetibili e fa capire che Verona è una città che si vuole trasformare. Il nostro compito è accompagnare i talenti, facendo quel sistema che forse per tanto tempo non c’è stato».
«La sfida che ci vede tutti uniti», ha rimarcato il consigliere regionale Alberto Bozza, «è cercare di far sì che il nostro territorio possa continuare nella capacità di innovare e crescere in un contesto non facile come quello attuale». A Verona e in Veneto dove «forte è la realtà delle piccole e medie imprese, la capacità imprenditoriale del nostro tessuto economico e produttivo che continua a far sì che la nostra regione si sostenga in un momento non facile».
Il Premio
Nelle precedenti edizioni il riconoscimento dei giovani imprenditori di Confimi Apindustria Verona è stato attribuito al club Verona Volley (2024), allo chef Giancarlo Perbellini (2023), all’imprenditrice Anna Fiscale (2021) presidente e fondatrice di Quid Impresa Sociale; a Marco Pasquotti (2020) direttore finanziario di Gizeta Calze Srl per il bilancio sostenibile; alla Start-up Ono Exponential Farming (2019) per l’attenzione alla sostenibilità declinata a strategia d'impresa; all’azienda Exor International (2018) per l’attenzione all’etica e alla tecnologia; all’Università degli Studi di Verona (2017) per la qualità dell’insegnamento; alla Ronda della carità (2016) per le attività a sostegno dei senza fissa dimora; all’imprenditore Christian Oddono (2014), ambasciatore con la sua impresa alimentare del made in Italy nel mondo. A Luigi Fresco, presidente e allenatore della Virtus Vecomp (2013); all’atleta e fondista paralimpica Francesca Porcellato (2012), al direttore d’orchestra Andrea Battistoni (2011), al regista Gaetano Morbioli (2010); nel 2009 ai ricercatori del laboratorio di ricerca sulle cellule staminali della sezione di Ematologia e Farmacologia del Policlinico di Borgo Roma e nel 2008 a Flavio Tosi, già sindaco di Verona.