Agsm Aim: revocato il mandato a Casali e Vanzo, ad Quaglino resta
L’assemblea di Agsm-Aim che oggi doveva esprimersi sul futuro dell’ad Stefano Quaglino e sul’avvio di una eventuale azione di responsabilità per l’operazione Compago, ha revocato il mandato del presidente Stefano Casali e della consigliera Francesca Vanzo, ma il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha detto no alla revoca dell’ad della multiutility.
Il primo cittadino di Verona (il Comune è socio di maggioranza) avrebbe ritenuto non sufficienti, dal suo punto di vista, le risultanze delle perizie commissionate dalla società, né quelle dei pareri legali sul tema. Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco ha invece votato a favore, esprimendo voto contrario invece per la revoca di Casali e Vanzo. Stesso responso sull’azione di responsabilità contro Quaglino.
La questione non è destinata però a finire qui. La palla passa adesso nel campo del collegio sindacale, presieduto dal commercialista Gaetano Terrin: per l’organo di controllo l’esercizio dell’azione di responsabilità non è un’opzione facoltativa, perché quando ne vengono ravvisati gli estremi si tratta di esercitare un potere/dovere. E l’azione di responsabilità contro un amministratore ne comporta la revoca automatica.
Casali e Vanzo erano stati nominati dall’amministrazione Sboatina. Francesca Vanzo al termine dell’assemblea ha commentato sui social: “Ogni esperienza amministrativa e professionale ha un inizio e una fine. Mi spiace che la mia termini con una modalità che non comprendo e non condivido. Ho comunque la serenità e la consapevolezza di aver agito sempre ed esclusivamente nell’interesse del bene comune.
Immediate le prime reazioni politiche. Il gruppo consiliare di Verona Domani, molto vicino al presidente Casali, in una nota ha giudicato la decisione di revoca “immotivata, incomprensibile ed inaccettabile”. “Il sindaco di Verona ha confermato oggi la sua più totale sudditanza nei confronti dei partiti della sua maggioranza. Loro ordinano, Tommasi esegue. Il tutto per accontentare e piazzare amici, fedelissimi, delusi, personaggi spariti dai radar della politica da anni, peones, perfetti sconosciuti. Peccato che queste poltrone rappresentino la governance della più importante realtà economica, industriale e produttiva di Verona. Una realtà, un patrimonio della nostra città che oggi, a causa del sindaco Damiano Tommasi, vive forse una delle pagine più buie, farsesche, incomprensibili e mal gestite, nella sua centenaria storia” ha concluso Verona Domani.