Cultura di Redazione , 04/07/2025 15:41

"Soave Impressioni d'Arte", il borgo veronese diventa capitale dell'arte visiva

Soave Impressioni Arte
Soave Impressioni Arte

 Grazie a un ambizioso progetto, presentato oggi (4 luglio), promosso e sostenuto dall'Associazione SoaveCultura e dal Comune di Soave, in collaborazione con importanti istituzioni come la Fondazione Cariverona, con il sostegno della Camera di Commercio di Verona, il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona, partner Fondazione Cariverona. e curato dalla storica dell'arte Roberta Tosi, il borgo si trasformerà, dal 5 luglio al 30 novembre 2025, in un palcoscenico d'eccezione. 

"Soave Impressioni d'Arte" proporrà due mostre che offriranno un'esperienza immersiva nel dialogo tra passato e presente, tra spazio sacro e creazione artistica, tra i maestri del Novecento e le più significative visioni contemporanee. Soave propone un’esperienza intima e sensoriale, quasi di stampo impressionista: un’arte non solo da vedere, ma da sentire. Queste “impressioni” emergono dalla luce che danza sulle antiche pietre, dai panorami che si aprono sui vigneti dalle mura del castello, e dall’armonia del paesaggio urbano. Soave diventa così un luogo dove l’arte non è confinata entro i limiti di un museo, ma si diffonde nel paesaggio e nelle tradizioni locali, lasciando in chi lo visita un ricordo vivido e un’impressione duratura. 

Un racconto artistico che si dipanerà lungo diversi mesi, con le opere che entreranno in un dialogo profondo con l'architettura e la memoria della Chiesa di Santa Maria dei Padri Domenicani. Un viaggio affascinante tra pittura e installazioni, una finestra aperta su un mondo fatto di segni, luce, colori ed emozioni. "Un altro ‘900. Casorati, Semeghini, Trentini e l’arte a Verona" è la prima esposizione che, dal 5 luglio al 21 settembre, presenterà un nucleo di opere di grande pregio particolarmente significativo provenienti dalla Collezione della Fondazione Cariverona che ben rappresenta l’impegno della Fondazione nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico e dall'importante collezione privata Veneri - Dalli Cani. Si tratta di opere che raramente hanno occasione di essere ammirate dal pubblico. L'arco temporale coperto va dal 1875 circa al 1948, con lavori di artisti del calibro di Pio Semeghini e Felice Casorati. In totale saranno esposte 31 opere di 18 artisti, offrendo uno spaccato prezioso sull'arte protagonista a Verona a cavallo del Novecento. 

Sarà poi uno dei più importanti artisti italiani riconosciuti a livello internazionale, Omar Galliani, il protagonista della seconda esposizione, in programma dal 27 settembre al 30 novembre. “…Apri gli occhi" sarà un'installazione ad hoc, unica e irripetibile, creata in perfetta armonia con il luogo che la ospita. La chiesa, infatti, conserva affreschi visibili e ben conservati di Santa Lucia e Sant'Apollonia. Ed è proprio a Santa Lucia che l'opera del Maestro Galliani si ispirerà, creando una riflessione singolare in cui passato, presente e futuro si accedono con "occhi diversi", occhi evocati anche nel titolo, che si aprono alla bellezza, all'arte e alla vita. Insieme a questa opera esclusiva, altri capolavori di Galliani, esposti raramente, recheranno il suo inconfondibile e inarrivabile segno. 

Tutti i visitatori e gli appassionati d’arte percorrendo le viuzze acciottolate e attraversando le piazze del borgo, incontreranno le opere della scultrice veronese Sabrina Ferrari con il suo “Urban Jungle”. Un percorso ideato dalla Ferrari che vede le sue “creature” in acciaio Corten e bronzo destreggiarsi tra le stradine, venendo a creare l'effetto di fusione tra il colore caldo dei mattoni di terracotta e quello della ruggine del metallo. Già presente in permanenza con la sua opera “Freedom” all'arco d'entrata della città, Sabrina Ferrari propone uno scenario di animali vivificati da una scultura estremamente contemporanea che ben interagiscono con il passato del borgo che le ospita, evocando quella libertà e quell’universalità a cui il regno animale solitamente appartiene. 

«La cultura nella sua complessità, e in particolar modo la cultura della bellezza, è un fattore cruciale per la crescita personale e collettiva, perché può educare, arricchire le nostre vite e dare un senso a molti aspetti della nostra quotidianità», spiega Luigino Mericiani, Presidente dell’Associazione SoaveCultura. «Le mostre "Un altro ‘900" e quella successiva firmata da Omar Galliani rappresentano un'esperienza unica che non dovrebbe essere persa. SoaveCultura ha la consapevolezza e la speranza che l'arte e la cultura possano in qualche modo sviluppare la critica, la creatività e la sensibilità. Grazie al sostegno e alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale, con queste mostre intendiamo offrire ai visitatori una opportunità irripetibile per scoprire e apprezzare la bellezza e la grandezza di questi artisti». 

«La collaborazione con la mostra "Un altro ‘900. Casorati, Semeghini, Trentini e l’arte a Verona" rappresenta per la Fondazione Cariverona un’occasione preziosa per valorizzare la nostra collezione, rendendola parte attiva di un racconto culturale che intreccia territorio, memoria e ricerca artistica. Sostenere iniziative che promuovono il dialogo tra passato e presente attraverso l’arte è parte integrante della nostra missione, ed è con orgoglio che partecipiamo a questo progetto che restituisce nuova luce a una stagione tanto vitale quanto affascinante del Novecento veronese», il commento del Presidente della Fondazione Cariverona, Bruno Giordano. 

Soave è inoltre celebre per il suo vino bianco DOC, simbolo dell’eccellenza vitivinicola del territorio, che è possibile degustare nelle numerose cantine e nei locali del centro storico. Un connubio perfetto tra arte e sapori, che renderà l'esperienza dei visitatori, il cui numero aumenta ogni anno, ancora più suggestiva e imperdibile. 

«Soave negli ultimi tre anni è cresciuta moltissimo come destinazione turistica. Lo confermano i dati, i quali fotografano un incremento delle presenze, 43.000 nel 2024 contro le 16.000 del 2022, ma anche del numero di turisti che ogni anno, anche solamente in giornata, visitano la cittadina murata (200.000 nel 2024)» aggiunge il Sindaco Matteo Pressi «Il Comune e le altre realtà coinvolte nella promozione turistica del territorio intendono innalzare ulteriormente il livello di attrattività del borgo, anche e soprattutto attraverso l'organizzazione di mostre ed eventi culturali di altissimo profilo, come quelli previsti per la stagione estiva e autunnale, con un'importante retrospettiva sulla pittura veronese del ‘900 e con la mostra e l'installazione originale e esclusiva di Omar Galliani». 

Le parole della curatrice Roberta Tosi. Le mostre: due anime, un unico percorso «Di sicuro una sfida affascinante e ambiziosa per una realtà come Soave. Non facile né priva di ostacoli. Ma l’arte da sempre ha in sé questa capacità di far proprio l’impossibile e l’imponderabile. Scriveva Montale: “Un imprevisto / è la sola speranza”. Sono convinta che l’arte sia questo imprevisto, questo segno di speranza, capace di smuovere i tanti che ancora hanno desiderio, anche se non lo sanno, di sentire accesa la propria vita. Portarla in un borgo storico come quello di Soave credo che sia un segnale davvero significativo soprattutto quando alla “chiamata” rispondono artisti come Omar Galliani o Fondazioni come quella di Cariverona, a indicare che per avere proposte di livello non è indispensabile ricercarle solo nelle grandi città». 

"Un altro ‘900. Casorati, Semeghini, Trentini e l’arte a Verona" (5 luglio – 21 settembre 2025) "Un altro ‘900. Casorati, Semeghini, Trentini e l’arte a Verona", dal 5 luglio al 21 settembre nella Chiesa di Santa Maria dei Padri Domenicani, presenterà un nucleo di opere di grande pregio quasi interamente proveniente dalla Collezione della Fondazione Cariverona, con l'aggiunta di sei opere dalla collezione privata Veneri - Dalli Cani. Si tratta di lavori che raramente hanno occasione di essere ammirati dal pubblico. Un esempio emblematico è il dipinto "Uova sul Tappeto" di Felice Casorati, un pezzo di eccezionale valore, che non veniva esposto dal 2018. Una vera chicca dell'esposizione è inoltre "Lavandaie" di Ercole Calvi, un autore autenticamente veronese, recentemente restaurata e ritornata alla sua originaria bellezza, testimonianza delle sue opere seducenti e poetiche. Opere come il raffinato dipinto “La canzone del Piave”, del 1929 di Ettore Beraldini (Savigliano, Cuneo, 1887 - Verona, 1965) in cui tutto si concentra sul brano musicale che la bambina, di spalle, sta suonando, lasciando che le note travolgano nell’emozione le due donne presenti. Oppure l’imponente opera giovanile “Il Vespro”, del 1884, di Vincenzo De Stefani dove il pittore mostra la sua non comune maestria nel suggellare il momento dell’uscita dalla messa vespertina. Ancora, le quattro opere di Alfredo Savini, bolognese, considerato uno degli animatori del risveglio culturale nella città scaligera. Come anche Pio Semeghini presente in mostra con il suo “Autoritratto” più famoso. Intrigante poi l’opera di Angelo Dall’Oca Bianca che ebbe un ruolo di rilievo nella città scaligera e le due opere presenti della collezione Veneri - Dalli Cani come il dipinto “Il ripiego di un negligente” e la “Primavera”, sono un chiaro segno del suo stile vivace e fotografico. La mostra ripercorre più di settant'anni di storia dell'arte veronese, dal 1875 circa al 1948, soffermandosi sulla celebrazione dell'evoluzione della figurazione, l'avvento della fotografia, l’intraprendenza simbolica e la bellezza dell'esperienza artistica. 

Un totale di 31 opere di 18 artisti, tra cui maestri come Felice Casorati, Pio Semeghini o Angelo Dall’Oca Bianca saranno esposte per illustrare la ricchezza e la specificità dell'esperienza artistica a Verona. In mostra, i pittori che più si sono lasciati contagiare dall’esperienza estetica e dalla ricerca nell’arte contemporanea nazionale ma che hanno saputo guardare anche oltre i propri confini, cogliendo le suggestioni della pittura di un Klimt, o di Mondrian, pur preservando una propria specificità. Artisti come Felice Casorati, Pio Semeghini e altri maestri, passando o permanendo nella città scaligera, hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama culturale italiano e non solo, contribuendo e sviluppando una continua ricerca di forme e possibilità. Percorsi che sono rimasti indelebili e determinanti sicuramente sul territorio veronese ma che hanno rappresentato un passaggio importante anche nella storia dell’arte. Il titolo "Un altro '900" vuole sottolineare come, oltre ai movimenti d'avanguardia più noti (Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo), il XX secolo sia stato estremamente complesso e abbia presentato varianti e specificità radicate nel territorio. Verona si dimostra infatti una città in fermento, che ha saputo recepire soprattutto istanze promosse dal Simbolismo e dal Divisionismo, dall'arte dei Fauves e dal Post-impressionismo, venendo tangenzialmente toccata anche dal Realismo magico ma soprattutto dalle suggestioni della Secessione viennese incarnata da Klimt. Se il collegamento con la tradizione e il verismo è rimasto radicato in certi artisti, altri si sono lasciati felicemente contagiare dall'impulso proveniente da figure come Casorati o Semeghini. Nei pittori selezionati per la mostra, questi aspetti di un Novecento veronese ricco e variegato risaltano in modo evidente e sorprendente. 

La mostra sarà a ingresso libero, aperta dal martedì al venerdì 14.30 - 18.30; sabato e domenica: 10-12.30; 14.30-18.30. Per info: 045/6939887 – e-mail: [email protected] “…Apri gli occhi” di Omar Galliani (27 settembre – 30 novembre 2025) Sarà poi uno dei più importanti artisti italiani riconosciuti a livello internazionale, Omar Galliani, il protagonista della seconda esposizione, in programma dal 27 settembre al 30 novembre. "…Apri gli occhi", un'installazione ad hoc, unica e irripetibile, creata in perfetta armonia con il luogo che la ospita. La Chiesa di Santa Maria dei Padri Domenicani, infatti, conserva affreschi visibili e ben conservati di Santa Lucia e Sant'Apollonia. L’opera del Maestro Galliani nasce dall’incontro proprio con un frammento pittorico raffigurante gli occhi di Santa Lucia. L’autore originario del dipinto rimane sconosciuto: un’assenza che, tuttavia, non sottrae forza all’immagine, la cui intensità simbolica e formale trascende la paternità artistica. L’installazione si ispirerà a quello sguardo, creando una riflessione singolare in cui passato, presente e futuro si accedono con "occhi diversi", occhi evocati anche nel titolo, che si aprono alla bellezza, all'arte, alla visione, alla vita. Insieme a questa opera esclusiva, le altre creazioni in esposizione si muoveranno tra luce e oscurità, evocando una riflessione sulla vista fisica e sulla percezione interiore. L’intento è quello di mantenere viva la tensione tra ciò che è visibile e ciò che si può soltanto intuire, richiamando la figura di Lucia come simbolo di visione e trascendenza. Il progetto Soave Impressioni d’arte è promosso e sostenuto dall'Associazione SoaveCultura e dal Comune di Soave con il sostegno della Camera di Commercio di Verona, il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Verona e curato dalla storica dell'arte Roberta Tosi.