Cultura di Redazione , 16/07/2025 7:30

Mostra su Resistenza e fascismo: successo di pubblico, prorogata fino al 2 novembre

Il Museo di Castelvecchio
Il Museo di Castelvecchio

La mostra storico e artistica ‘Fascismo Resistenza Libertà. Verona 1943 – 1945’, allestita in sala Boggian al Museo di Castelvecchio, convince il pubblico, con un'affluenza complessiva, dal giorno dell’apertura lo scorso 14 marzo, pari a quasi 87 mila visitatori.   Per questo, su richiesta dell’assessorato alla Cultura – Direzione Musei civici, è stata approvata oggi la proroga fino al 2 novembre di quest’anno.

“Una decisione volta a valorizzare un progetto espositivo volto alla memoria storica e artistica, in un luogo che fu teatro di vicende fondamentali per la storia cittadina e nazionale e nell'anno della ricorrenza degli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo - sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Una mostra che nel solo primo mese di apertura, fra marzo e aprile, aveva raggiunti i 200 gruppi di visita, tra i quali 160 scolaresche. Un'esposizione che è proseguita raggiungendo un sempre maggiore interesse da parte del pubblico, con buoni riscontri sulla stampa nazionale sia di settore che generalista. Altrettanto buoni i risultati in termini di gradimento e di numero di visite, sia di visitatori singoli che delle scuole, a cui il progetto è in particolar modo destinato. Questa proroga, che sposta la chiusura al 2 novembre, consentirà di raggiungere, nei mesi del riavvio scolastico, nuovi visitatori fra studenti e turisti”.

Fascismo Resistenza Libertà. Verona 1943 – 1945 Nella sala Boggian al Museo di Castelvecchio, fino al 2 novembre, fatti e personaggi di oltre ottant’anni fa rivivono in un percorso espositivo semi-immersivo, in grado di captare immediatamente l’attenzione del visitatore, trasportandolo in un viaggio storico-artistico davvero suggestivo.     Grazie alla disponibilità dei prestatori è stato infatti possibile prolungare il prestito delle opere d'arte che completano la mostra, evidenziando il ruolo degli artisti come cantori del regime e allo stesso tempo portatori di altri messaggi.   Un racconto rigoroso ed emozionale, strutturato su diversi spazi narrativi, con l’impiego di strumenti digitali, filmati, proiezioni olografiche, documenti, manufatti e opere d’arte originali. Una modalità espositiva che trasporta il visitatore all’interno della storia della città di Verona e non solo, nel biennio tra il 1943 e il 1945.

Attraverso supporti multimediali originali e ad alcuni vividi filmati d'epoca, riprendono vita alcuni dei protagonisti delle vicende storiche che hanno segnato Verona e non solo nel biennio tra il 1943 e il 1945. Personaggi noti a livello nazionale, come il genero di Mussolini, Galeazzo Ciano, e meno noti come il nazista Friedrich Boβhammer, che da Verona resse le fila delle deportazioni degli ebrei, Rita Rosani, ebrea e partigiana morta in battaglia nel 1944 e l’antifascista e scultore Vittore Bocchetta. Ma anche testimonianze storiche come il filmato dell'Istituto Luce con la visita di Mussolini a Verona nel 1938.

Un’esperienza unica e significativa, promossa dal Comune di Verona - Assessorato alla Cultura e Direzione Musei civici, in collaborazione con l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, con il riconoscimento del Ministero della Cultura quale iniziativa di rilevante interesse culturale.

L’esposizione, curata da Andrea Martini, Federico Melotto, Marta Nezzo, Francesca Rossi, si articola in sei diverse sezioni che ripercorrono la storia della città e si rivolgono al più ampio pubblico e in particolare alle giovani generazioni, sperimentando un allestimento innovativo che anima un racconto emozionale combinando, in vari spazi narrativi, strumenti digitali, filmati, proiezioni olografiche con personaggi storici allo specchio, documenti, manufatti e opere d’arte originali. Il progetto si completa con un corposo catalogo, di grande interesse per la memoria di una parte della storia della città che è stata troppo spesso accantonata.