Shakespeare in Dream, c'è tempo fino al 12 giugno per candidarsi al laboratorio di danza

C’è tempo fino al 12 giugno per candidarsi al progetto laboratoriale gratuito Shakespeare in Dream incentrato sulla danza, curato da Arte3 nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2025 organizzata dal Comune di Verona. L’iniziativa, destinata agli over 50, ha come tema il sogno in tutta la sua potenza e complessità: da qui il legame con Shakespeare che nelle sue opere legò spesso il sogno al mistero che avvolge la nostra esistenza. Chi fosse interessato al laboratorio, per il quale non è necessario avere conoscenze tecniche di danza, aperto dunque anche a chi non l’ha mai praticata, può candidarsi sui siti www.arte3.net e www.spettacoloverona.it selezionando il progetto Shakespeare in Dream. Terminate le iscrizioni, nel giro di due o tre giorni i candidati prescelti saranno informati dell’avvenuta ammissione al laboratorio che è in programma nella sala Totola del teatro Camploy dal 23 giugno al 16 luglio per un totale di dodici incontri della durata di tre ore ciascuno. Per la buona riuscita della messinscena finale (ai Bastioni delle Maddalene il 19 luglio alle 21.15 con repliche il 20, 21 e 22 alla stessa ora) è ammessa una sola assenza. Bisognerà dunque essere presenti ad almeno undici dei dodici incontri. In Shakespeare in Dream la danza si fa aggregatrice di persone non più giovani e con abilità differenti nel segno dell’inclusione, della crescita personale, della ricerca di stili di vita sani ma anche della partecipazione dei cittadini al mondo della cultura e ad attività artistiche. Tutto questo in un’ottica anche di valorizzazione di luoghi di grande importanza storico-architettonica della città: non a caso per la messa in scena finale sono stati scelti – oltre che per la vicinanza al Camploy – i Bastioni delle Maddalene.
«Occuparsi del tema della terza età – dice la coreografa Marcella Galbusera che ha ideato il laboratorio – partendo anche dalla danza, può essere un tentativo di promuovere il benessere della comunità, di non astrarsi dal nostro tempo e guardare a quelle pratiche artistiche che possono trasformare l’invecchiamento da passivo in attivo in una società dove il problema dell’invecchiamento e le sue conseguenze a livello socio-sanitario sono sempre più pressanti. Indipendentemente dall'età o dalle capacità, la danza è infatti un'arte universale e inclusiva che aiuta a migliorare la nostra salute fisica e mentale. Non a caso – conclude Galbusera – ai candidati non è assolutamente richiesta la capacità di danzare ma sono richiesti impegno, curiosità, creatività, voglia di lasciarsi sorprendere e, soprattutto, di raccontarsi». Il laboratorio si avvale della consulenza artistica di Masako Matsushita, di quella scientifica di Michela Rimondini, della consulenza drammaturgica di Andrea De Manincor e dell’assistenza di Aurorà Sbailò alle coreografie. Alle quattro messinscene finali, in programma dal 19 al 22 luglio con interventi musicali dal vivo di Stefano Benini e di Enrico Terragnoli, parteciperanno anche una danzatrice e un danzatore professionisti per “accompagnare” e mettere il più possibile a proprio agio i loro neo “colleghi”, parecchi di loro alla prima esperienza scenica.