Cronaca di Redazione , 04/10/2025 20:00

Flotilla, 15 italiani ancora in prigione: tra loro anche il veronese Zambrin

Simone Zambrin
Simone Zambrin

Dopo i quattro parlamentari rimpatriati venerdì, hanno lasciato Israele altri 26 italiani che erano a bordo della missione umanitaria diretta a Gaza, fermata mercoledì sera a poche decine di miglia dalla costa. Il volo charter, con 137 attivisti di varie nazionalità, è atterrato a Istanbul nel pomeriggio e da lì in tarda serata verso casa con voli diretti a Roma e Milano. Restano quindi in carcere altri 15 connazionali (tra loro anche l’arrivista veronese Simone Zambrin).

"Rimarranno ancora 2-3 giorni in Israele perché non hanno voluto firmare la liberatoria" e sono in attesa dell'espulsione coatta, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La legge israeliana prevede, infatti, la detenzione di 72 ore per chi non firma. "Chi resta lo fa perché con i nostri passaporti privilegiati si può tutelare gli altri" ha sottolineato la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, prospettando la "disponibilità" del movimento a pagare i costi del viaggio.

Spese che, nel caso dei connazionali rilasciati oggi, sono stati coperti dalla compagnia aerea turca Turkish Airlines. Intanto, si è mosso anche il team legale italiano della Flotilla che ha depositato in Procura a Roma un esposto relativo sia al fermo degli equipaggi sia all'attacco con i droni che le imbarcazioni hanno subito in acque internazionali. Ad annunciarlo è stata la stessa Delia durante una conferenza stampa con i quattro parlamentari rilasciati da Israele.

"E' stato un sequestro - ha sottolineato - perché l'arresto presuppone un'ipotesi di reato, ma in questo caso non erano stati commessi reati". Parole pronunciate accanto al deputato del Pd Arturo Scotto, all'eurodeputata dem Annalisa Corrado, al senatore M5S Marco Croatti e all'eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi che hanno ripercorso le ore più difficili della missione. Ad ascoltarli in sala la leader del Pd Elly Schlein assieme a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs. Il pensiero di tutti è rivolto a chi si trova ancora in quelle carceri.

”Dobbiamo essere un fronte unito per riportare a casa tutte le persone detenute illegalmente", ha detto Croatti. Mentre Scuderi ha ricordato quello che è accaduto dopo l'abbordaggio: "Siamo stati ostaggio dall'esercito israeliano, abbiamo subito perquisizioni, interrogatori e non abbiamo avuto accesso ai nostri legali". Quanto al loro rilascio Scotto ritiene "sia stato un atto unilaterale di Israele". Il dem ha precisato di non aver avuto "alcuna chiamata da Meloni" ma "una interlocuzione con il ministro Crosetto anche nelle ore più complicate dell'abbordaggio". Le parole più dure sono state per la premier.

”Nessun presidente del Consiglio può sindacare su quello che fa un parlamentare della Repubblica" ha attaccato Scotto definendo la "menzogna più grande" quella di "dire che la Flotilla avrebbe potuto impedire il raggiungimento della pace". Mentre l'eurodeputata dem Corrado ha tenuto a precisare: "Siamo stati trascinati via, non abbiamo potuto scegliere. Le speculazioni di queste ore rispetto al nostro rientro privilegiato le respingiamo al mittente".

Di diverso avviso il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "Conte ha definito codardo il governo in Parlamento. Forse i codardi li ha nelle sue file e li abbiamo visti sbarcare ieri". Intanto nuovi dettagli sulla detenzione arrivano anche dall'attivista ambientalista Greta Thunberg che avrebbe dichiarato a funzionari svedesi di essere sottoposta a duri trattamenti in custodia israeliana, parlando di cimici, poca acqua e cibo.

A rivelarlo il Guardian che ha visionato un'e-mail inviata dal ministero degli Esteri svedese a persone vicine a Thunberg. Tra i 26 tornati in serata, c'è il consigliere regionale lombardo Paolo Romano (Pd). "Siamo stati trattati come animali. Ridevano di noi, ci insultavano e ci picchiavano. Usavano violenza sia psicologica che fisica", ha riferito. Nel frattempo la 'Flotilla bis' continua il suo viaggio verso la Striscia. Due barche partite da Otranto e 8 da Catania della 'Freedom Flotilla coalition' e della Thousand Madleens' sono nelle acque davanti a Creta.