Cronaca di Redazione , 15/10/2025 6:30

I fratelli Ramponi e l'incidente mortale nel 2012 che diede inizio alla catena di eventi

Franco Ramponi
Franco Ramponi

"Mi sono sentita morire, ti torna in mente tutto quanto. Pensavo di avere rimosso certe cose, invece sono riaffiorate con questa vicenda qua". Lo racconta all'ANSA Valeria Meldo dopo aver saputo dell'esplosione a Castel d'Azzano. Tredici anni fa, nel gennaio 2012, suo fratello Davide, camionista di Trevenzuolo, sulla strada da Roncolevà tamponò un trattore privo di luci e lampeggianti che viaggiava con un carico di rotoballe sul rimorchio.

Alla guida c'era uno dei fratelli Ramponi, la stessa famiglia che viveva nell'abitazione fatta esplodere la scorsa notte a Castel d'Azzano.

Nell'impatto l'auto andò a fuoco e Meldo morì carbonizzato. "Papà e mamma morirono dal dispiacere un paio d'anni dopo, era il secondo figlio che perdevano in un incidente", racconta Meldo. "Quello che guidava il trattore venne a fare le condoglianze con un altro signore ai miei genitori, ma io non c'ero. Per fortuna", ricorda la signora.

Da quella vicenda cominciarono i problemi finanziari della famiglia Ramponi a causa dei risarcimenti.