Cronaca di Redazione , 06/10/2025 17:50

Il rientro in Italia di Simone Zambrin, l'attivista veronese della Sumud Flotilla

Attivisti Flotilla aeroporto

Gli italiani della Sumud Flotilla sono tutti rientrati a casa. Dal Mediterraneo alle galere israeliane, il viaggio degli attivisti è terminato in queste ore con l'atterraggio degli aerei di linea: il veronese Simone Zambrin è atterrato nello scalo milanese di Malpensa, altri attivisti a Roma e Bologna.  Zambrin al momento dell'arresto ha avviato uno sciopero dalla fame che prosegue da 96 ore.

Il volo è stato pagato dalla compagnia Turkish Airlines e il padre dell’attivista veronese, l’avvocato Gregorio Zambrin (che assieme alla moglie ha atteso e riabbracciato il figlio a Malpensa), aveva replicato alla premier Giorgia Meloni che non voleva pagare il volo di rientro: “Valuteremo se questa posizione è coerente con i doveri dello Stato”.

Ma per gli equipaggi delle imbarcazioni, fermati mercoledì scorso dalle autorità israeliane in prossimità delle coste di Gaza, la vicenda è tutt'altro che chiusa. Gli esposti presentati nei giorni scorsi dagli attivisti e parlamentari che erano a bordo - in cui sono denunciate vari maltrattamenti, a partire dal loro stato detenzione - sono ora all'attenzione della Procura di Roma. Gli inquirenti stanno valutando tutti gli incartamenti, in cui si ipotizza anche il reato di sequestro di persona e non è escluso che una volta definito il fascicolo gli stessi partecipanti alla missione possano essere ascoltati in Procura, come persone informate sui fatti. 

Intanto dalla Cbs News, che cita due funzionari dell'intelligence americana, arriva la conferma secondo cui sarebbe stato il premier israeliano Benyamin Netanyahu ad approvare direttamente le operazioni militari all'inizio del mese scorso contro due imbarcazioni della Flotilla. Secondo le stesse fonti, l'8 e il 9 settembre le forze israeliane hanno lanciato droni da un sottomarino e sganciato ordigni incendiari sulle imbarcazioni ormeggiate al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said, provocando un incendio.