Chico Forti, ora nel carcere a Montorio, potrebbe tornare presto in libertà

Enrico "Chico" Forti potrebbe presto uscire dal carcere. Mercoledì si è tenuta davanti al Tribunale di sorveglianza l'udienza per discutere sulla concessione della libertà condizionale per il 66enne trentino, condannato nel 2000 all'ergastolo negli Stati Uniti per l'omicidio dell'imprenditore australiano Dale Pike, ucciso due anni prima a Miami con un colpo d'arma da fuoco alla testa.
"Abbiamo fondate speranze che gli venga concessa dopo 27 anni di reclusione, con l'ultimo anno passato al carcere di Montorio a Verona", auspica lo zio Gianni Forti. L'ex concorrente di Telemike, poi sportivo del windsurf, aveva lasciato il carcere di Miami l'anno scorso, dopo aver firmato un accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia sulla base del diritto italiano: diritto che permette, in caso di condanna all'ergastolo, la possibilità di richiedere la libertà condizionale dopo averne scontati almeno 26.
"In tutto questo tempo la condotta di Chico è stata irreprensibile - sottolinea lo zio - per cui dovrebbe aver diritto alla scarcerazione come previsto dal nostro ordinamento giudiziario, perché gli sono stati riconosciuti gli anni passati in carcere in Florida e soprattutto perché non è mai stato considerato una persona pericolosa come potrebbe risultare dalla condanna".
La decisione è attesa, auspica Gianni Forti, "entro qualche giorno. Speriamo che sia la fine di un incubo di angoscia e sofferenza che dura ormai da un quarto di secolo, per Chico ma anche per la sua famiglia, a cominciare dalla sua anziana madre e per i suoi tre figli, che non ha più rivisto da quando è stato recluso. All'epoca avevano 1, 3 e 5 anni".
Del suo caso si sono occupati, negli anni, diversi esecutivi. Già a fine 2020 l'allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, annunciò che il governatore della Florida Ron De Santis aveva accolto con riserva l'istanza di Forti, ma poi il governatore repubblicano interruppe la procedura per il trasferimento. A marzo dell'anno scorso è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad annunciare l'autorizzazione al trasferimento, in seguito a un confronto a Washington con l'allora presidente americano Joe Biden. Due mesi dopo, il 18 maggio, il ritorno in Italia: ad accoglierlo, all'aeroporto militare di Pratica di Mare, la stessa premier.