Cronaca di Redazione , 15/09/2025 4:32

Chikungunya tra disinfestazioni, stop alle sagre e accuse politiche

chikungunya

I casi di virus Chikungunya nel Veronese crescono di giorno in giorno, nel fine settimana sono saliti a quota 46, meno della metà del numero registrato nella provincia di Modena, ma resta la preoccupazione legata alle possibili ripercussioni sugli eventi pubblici, a cominciare da sagre e feste di paese.
Sono state già tre quelle annullate o sospese e c'è stata anche una riapertura per la ”sagra del Ceo“ domenica mattina a Chievo, con un focolaio che dal 6 agosto - giorno del primo contagio accertato, ad Arbizzano, località tra Verona e Negrar - si è allargato a macchia di leopardo, coinvolgendo il comune capoluogo e la Valpolicella, ma anche Affi, Cavaion e Isola della Scala. Un episodio limitato d’infezione, affrontato subito con tutte le precauzioni, attivando gli interventi di disinfestazione, ma che proietta timori sulla Fiera del Riso, la grande rassegna gastronomica che sarà inaugurata venerdì prossimo, 19 settembre, e che fino al 12 ottobre attende oltre 300mila visitatori dall'Italia e dall'estero. 
Gli organizzatori non temono ripercussioni, tenuto conto che la zona del Palariso è distante dell’area interessata dal contagio. 

Gli interventi di bonifica sono stati attuati anche a Verona e nelle altre località dove si sono registrati i contagi, in particolare Sant'Ambrogio di Valpolicella, tuttavia dal Dipartimento Prevenzione del Veneto è stato confermato che quella Veronese è l'unica provincia veneta che finora è stata colpita dal virus Chikungunya, anche se solo per 2 dei 46 contagiati è stato necessario il ricovero in ospedale.
 Gli esperti della Regione stanno ancora cercando di chiarire l'origine di questo focolaio, perché è stato accertato che si tratta di tutti casi autoctoni, ovvero di persone che non sono reduci da viaggi all'estero, in zone considerate a rischio. 

La previsione di un progressivo calo delle temperature induce a ipotizzare che l'attività dei focolai è destinata a ridursi, favorita anche dai trattamenti antilarvali e dagli interventi di disinfestazione per debellare le temibili zanzare che veicolano il virus.
 

Intanto a Verona il focolaio ha scatenato anche accuse politiche. Secondo il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Nicoló Zavarise, “Mentre le sagre popolari, sinonimo di tradizione e socialità e occasioni economiche per i quartieri, vengono chiuse o sospese per sicurezza sanitaria legata alla Chikungunya, altri eventi, come il “Tumulto Pride”, vengono invece regolarmente garantiti, protetti e promossi. Per la Lega un messaggio chiaro: le manifestazioni che piacciono all’amministrazione e alla sua area politica possono andare avanti, quelle che appartengono alla cultura popolare e alle tradizioni locali no”.

“Evidentemente alla giunta Tommasi non interessa che le sagre chiuse siano un’occasione persa per i cittadini, privati di un momento di positiva aggregazione. E poco importa anche se questo causi danni economici concreti ad organizzatori, piccole imprese, attività di quartiere” ha criticato Zavarise.