Cerea, la polizia locale interviene contro gli alloggi abusivi per extracomunitari

Controlli a tappeto della polizia locale di Cerea contro gli alloggi abusivi e lo sfruttamento abitativo. Gli agenti, su indicazione dell’amministrazione comunale, negli ultimi mesi hanno intensificato gli accertamenti sul territorio. Dalla fine del 2024 ad oggi sono state raccolte 391 comunicazioni di cessione di fabbricato e accertate 28 irregolarità nella documentazione presentata, con sanzioni da 500 a 3.500 euro. Gli accertamenti hanno fatto emergere situazioni precarie, come nel caso dei 21 lavoratori extracomunitari stipati in locali interrati, con bagni non funzionanti e in scarse condizioni igieniche sanitarie.
“Le verifiche non si sono limitate agli aspetti formali. Sono stati smascherati meccanismi di sfruttamento che trasformavano abitazioni private in veri e propri dormitori, ricavati anche in locali fatiscenti, affittati a fronte di centinaia di euro al mese senza alcuna registrazione contrattuale”, afferma il sindaco Marco Franzoni, che evidenzia: “Sono numeri che testimoniano l’attenzione quotidiana dell’amministrazione comunale e degli agenti su un fenomeno complesso e nascosto. Le abitazioni, spesso fatiscenti, vengono trasformate in dormitori ricavando singoli alloggi poi locati, questo è inaccettabile”.
Tre appartamenti sono già stati dichiarati inagibili dall’Ufficio Edilizia Privata, dopo interventi edilizi abusivi e cambi di destinazione d’uso non autorizzati. Durante i controlli in un alloggio è stata riscontrata la presenza di 21 lavoratori extracomunitari stipati in locali interrati, privi di servizi igienici funzionanti e costretti a pagare affitti in contanti. “Nel nostro territorio non devono esistere zone franche. La Polizia Locale sta svolgendo un lavoro fondamentale e complesso, che sosteniamo con la massima determinazione”, sottolinea Franzoni.
Tra le attività quotidiane della polizia locale ci sono i controlli sul rispetto degli obblighi di comunicazione previsti dal Testo unico sull’Immigrazione per chi ospita cittadini stranieri o apolidi. Gli agenti verificano inoltre l’idoneità degli alloggi richiesta per permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari, valutando sia i requisiti minimi di spazio sia le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza, dagli impianti elettrici alla manutenzione delle caldaie.
“È stato accertato che 70 cittadini con frequenza periodica rinnovano più domande di ospitalità e in due occasioni è emersa una vera e propria mercificazione dell’ospitalità. A fronte di un corrispettivo, che spesso si quantifica in diverse centinaia di euro mensili, abitazioni anche fatiscenti vengono trasformate in dormitori ricavando singoli alloggi”, spiega il comandante della polizia locale Massimiliano Gianfriddo.
I proprietari possono incorrere in violazioni edilizie per ristrutturazioni non denunciate, cambi di destinazione d’uso e rigetto delle domande di ospitalità presentate. “Sono indagini complesse: oltre alla endemica reticenza nel dichiarare o denunciare situazioni di sovraffollamento o scarsa igiene cui devono sottostare questi cittadini, c’è il fondato timore di perdere i requisiti per ottenere o mantenere un contratto o permesso di soggiorno lavorativo per il quale la disponibilità di un alloggio è requisito specifico”, conclude Gianfriddo.