Morti sul lavoro in Veneto, aumento drammatico nei primi 7 mesi del 2025: a Verona maglia nera

"L’immagine è drammatica per i lavoratori che quotidianamente si trovano ad affrontare, spesso senza un’adeguata formazione, i rischi nelle proprie professioni. Tant’è che da gennaio a luglio in Veneto si contano già 63 decessi (+70,3% rispetto al 2024). E noi, che da oltre un trentennio ci occupiamo di sicurezza sul lavoro, siamo convinti che solo una formazione efficace e maggiori investimenti per la tutela dei lavoratori possano invertire davvero la rotta”. Questa l’analisi e il conseguente appello di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, rispetto all’emergenza veneta sulla base dell’ultima indagine condotta dal proprio team di esperti.
“Il Veneto, secondo solo alla Lombardia per numero di decessi totali e terzo per vittime in occasione di lavoro, a fine luglio rimane in zona arancione nella nostra mappatura, con un rischio di mortalità superiore alla media nazionale. A preoccupare è soprattutto l’aumento delle morti in occasione di lavoro: nei primi sette mesi sono quasi raddoppiate, passando dalle 23 del 2024 alle 43 del 2025”.
IL RISCHIO DI MORTE IN VENETO: DATI A LUGLIO 2025
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.
La zona arancione, quella in cui si trova il Veneto, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro al di sopra della media nazionale.
Infatti, a fine luglio 2025 il rischio di infortunio mortale in Veneto (19,3 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 18,3.
Osservando nel dettaglio, si scopre che Rovigo, con il dato regionale peggiore (indice di 30,1) si colloca in zona rossa insieme a Vicenza (23,1). Seguono in zona arancione: Verona (20,7) e Venezia (19,0). In zona gialla: Padova (18,0) e Treviso (14,9). Solo Belluno è in zona bianca (11,1).
INFORTUNI TOTALI MORTALI A LUGLIO 2025: +70,3%
Sono 63 i decessi rilevati nei primi sette mesi del 2025 (contro i 37 del 2024): 43 in occasione di lavoro (20 in più dello scorso anno) e 20 in itinere (6 in più del 2024).
A Verona la maglia nera per numero di vittime totali (16), seguita da Padova (12), Vicenza e Venezia (11), Treviso (9), Rovigo (3) e Belluno (1)
Vicenza e Verona guidano la classifica delle vittime in occasione di lavoro (9). Seguite da Padova (8), Venezia (7), Treviso (6) e Rovigo (3) e Belluno (1).
DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI: VERONA MAGLIA NERA
Alla fine di luglio 2025 le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto alla fine di luglio del 2024: erano 41.921 e ora sono 42.431.
È la provincia di Verona a far rilevare il maggior numero di denunce totali di infortunio (8.457), seguita da: Padova (8.382), Vicenza (7.910), Treviso (7.579), Venezia (7.184), Belluno (1.655) e Rovigo (1.264).
INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE
Sono 14.256 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (11.285 in occasione di lavoro) e 28.175 quelle degli uomini (24.648 in occasione di lavoro), mentre sono 4 le donne che hanno perso la vita da gennaio a luglio 2025: 2 in occasione di lavoro e 2 in itinere.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 11.155, di queste, 9.369 sono state registrate in occasione di lavoro. Sono 25 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 63), 17 dei quali in occasione di lavoro.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN VENETO
Le Attività Manifatturiere, alla fine di luglio 2025, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (7.699). Seguite da: Costruzioni (2.651), Commercio (2.339), Trasporti e Magazzinaggio (2.074) e Sanità (1.942).