Cronaca di Redazione , 04/09/2025 14:20

VIDEO | Guardia di Finanza di Verona: scoperta banca cinese abusiva, sequestrati 250mila euro

La Guardia di Finanza di Verona ha denunciato due uomini cinesi per l'esercizio abusivo dell’attività finanziaria e bancaria, aggravato "dalla transnazionalità del reato". Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo di denaro per 250mila euro. Le indagini, condotte dai militari di Soave, hanno consentito di ricostruire l’operatività di un sistema di raccolta abusiva del risparmio, riconducibile a un cittadino cinese soprannominato “Il Capo”.

In particolare, attraverso la raccolta di contanti ovvero mediante bonifici bancari, venivano acquisiti risparmi di connazionali poi trasferiti in madrepatria tramite il meccanismo clandestino noto come “Fei Chen”, un sistema fiduciario di bonifici anonimi non tracciabili, privi delle necessarie autorizzazioni. Per la raccolta era impiegato anche un adolescente, al quale veniva affidato uno zainetto pieno di banconote da trasportare tra le varie persone coinvolte, al fine di non destare l’attenzione delle forze di polizia.

Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura di Verona e accolta dal Giudice per le indagini preliminari, le condotte illecite facevano parte di un sistema organizzato e stabile, configurabile come una vera e propria “banca clandestina” al servizio della comunità cinese, che offriva trasferimenti occulti di denaro verso la Cina dietro pagamento di una commissione pari all’1,5% delle somme movimentate.

L’ammontare complessivo delle illecite transazioni è stato stimato in quasi 16,5 milioni di euro, in un arco temporale di circa due anni e mezzo. Le indagini hanno evidenziato anche il ricorso alle false fatturazioni, necessarie per conferire una veste di legalità ai movimenti di denaro illeciti gestiti dai responsabili, con la finalità di eludere la normativa antiriciclaggio.

"L’operazione di servizio testimonia ancora una volta l’impegno della Guardia di finanza di Verona a tutela della legalità economico-finanziaria grazie anche al monitoraggio costante dei flussi illeciti" si legge nella nota della Guardia di Finanza.