Bigon (PD): “Mezzi di soccorso guidati solo da autisti soccorritori: la sicurezza viene prima"

La consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon, vicepresidente della Commissione Sanità, mette in luce la problematica degli infermieri od operatori socio-sanitari posti alla guida dei mezzi di soccorso, e critica la risposta della Giunta alla sua interrogazione sull’uso esclusivo di autisti soccorritori – formati secondo la L.R. 9/2004 – per la conduzione di ambulanze e mezzi di emergenza. “Nonostante la legge e gli investimenti nella formazione, ancora oggi accade che a guidare siano infermieri od operatori socio-sanitari, distogliendoli dall’assistenza e riducendo la sicurezza di pazienti, equipaggi e cittadini”, afferma Bigon. Nella risposta alla mozione della consigliera del Pd, la Giunta ha affermato che, in Veneto, i mezzi siano condotti solo da personale “titolato e formato” e che, nelle automediche, la guida da parte di medici o infermieri non sottragga risorse all’assistenza, poiché questi veicoli non trasportano pazienti. Una posizione che, secondo Bigon, ignora la ratio della normativa regionale e le segnalazioni provenienti dal territorio: “Il problema non è solo chi guida, ma il fatto che, in situazioni di emergenza, la disponibilità di infermieri e operatori socio-sanitari a bordo è cruciale. Se li mettiamo al volante, inevitabilmente si riduce la capacità di assistenza immediata”. Bigon sottolinea inoltre che la Legge Regionale 9/2004 nasce proprio per garantire un livello di sicurezza più elevato, istituendo la figura dell’autista soccorritore come professionista specificamente formato per la guida in emergenza. “Ogni volta che questa figura viene sostituita con personale sanitario non formato alla guida in condizioni critiche, non solo si rischia di compromettere la sicurezza stradale, ma si sottrae competenza sanitaria al paziente. È un doppio danno che non possiamo accettare”. La consigliera evidenzia inoltre un altro vuoto nella risposta della Giunta: “Non si è fatto alcun riferimento agli operatori socio-sanitari (Oss), e nulla è stato scritto in merito. In Veneto abbiamo tantissime persone e volontari nelle associazioni che, una volta formati come autisti soccorritori, possono integrare le carenze attuali, permettendo a infermieri e operatori socio-sanitari di svolgere il lavoro per cui sono stati formati”. Bigon chiede quindi alla Giunta di intervenire per garantire il rispetto della normativa, potenziando la formazione e l’organico degli autisti soccorritori, in modo da evitare improvvisazioni o soluzioni tampone che mettono in difficoltà il personale e i cittadini. “Servono scelte politiche chiare e investimenti mirati – conclude – perché la sicurezza nei soccorsi non è una variabile opzionale: è la base stessa del servizio sanitario di emergenza”.