Cronaca di Redazione , 08/08/2025 13:03

Palazzo Forti: la prospettiva per un polo dinamico di produzione culturale

achille forti

«Accogliamo con entusiasmo la notizia della prossima riattivazione di Palazzo Forti come luogo espositivo e culturale di riferimento per la città. Questo passaggio rappresenta un atto di restituzione alla collettività di uno spazio carico di storia e bellezza ed è un segnale concreto dell’impegno delle istituzioni nel promuovere le arti visive contemporanee».

 

Con queste parole il presidente dell’Accademia di Belle Arti statale di Verona, Andrea Falsirollo, commenta la notizia dell’avvio dei lavori per sistemare gli spazi espositivi di Palazzo Forti, il primo passo verso la riapertura al pubblico.

 

«In qualità di membro attivo della rete Artiver», dichiara Falsirollo, «l’Accademia di Belle Arti statale di Verona sarà orgogliosa di contribuire al nuovo corso di Palazzo Forti attraverso la partecipazione progettuale e artistica e il coinvolgimento dei nostri docenti e studenti».

 

Le mostre curate dagli allievi, prosegue il presidente, sono un momento fondamentale di visibilità attraverso cui presentare al pubblico i progetti realizzati durante l’anno accademico. Valorizzano il percorso formativo e creativo degli studenti e contribuiscono a creare una rete culturale attiva, gli scambi e le relazioni nel panorama artistico contemporaneo. Se accompagnate da cataloghi, diventano anche strumenti di documentazione e memoria.

 

«Dagli eventi a cura della Scuola di Scultura dell’Accademia di Brera, alle iniziative promosse da istituzioni come la Naba, in Italia non mancano le iniziative che offrono un’importante vetrina per giovani talenti», osserva Falsirollo. «A Verona l’Accademia di Belle Arti promuove il progetto First step, che rappresenta il primo confronto degli studenti con il pubblico attraverso le gallerie d’arte, alcune delle quali sono socie di Artiver, sempre molto collaborative e interessate alle opere degli studenti. Tuttavia, in città manca uno spazio pubblico dedicato in modo permanente all’esposizione delle opere degli allievi dell’Accademia e questo limita le occasioni di visibilità per i giovani artisti e il dialogo diretto con la città. Il nostro obiettivo è proprio quello di mettere in dialogo l’attività accademica con la dimensione pubblica della cultura, motivo per cui vediamo nella riattivazione di Palazzo Forti l’opportunità per rafforzare il legame tra alta formazione artistica e il territorio».

 

«Con la collaborazione delle istituzioni per l’arte e la cultura cittadine», conclude il presidente dell’Accademia, «Palazzo Forti potrebbe diventare un polo dinamico di produzione culturale aperto alle nuove generazioni di artisti. E noi guardiamo con fiducia alla costruzione di un futuro culturale partecipato e aperto all’innovazione».