Verona-Pechino: insieme per proteggere le piante dalla troppa luce

Troppa luce danneggia le piante, ma la natura ha un alleato: scoperta una proteina che le protegge e può aiutare l’agricoltura sostenibile
Un team di ricerca dell’Università di Verona, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Pechino, ha scoperto una speciale proteina fotosintetica, chiamata Lhcb8, che permette alle piante di proteggersi dalla luce solare eccessiva. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, potrebbe avere importanti ricadute sull’agricoltura, rendendo le colture più resistenti ai cambiamenti climatici.
La proteina Lhcb8, presente in piante “estreme” come l’abete rosso e la Welwitschia, consente un uso più efficiente della luce: riduce del 40% il “sistema antenna” delle foglie, limitando i danni da eccesso di radiazione e migliorando la produttività complessiva della pianta. Le foglie superiori restano più sane, mentre quelle inferiori ricevono più luce e contribuiscono di più alla fotosintesi.
Secondo i ricercatori Roberto Bassi e Luca Dall’Osto, comprendere i meccanismi naturali di difesa dallo stress luminoso può portare allo sviluppo di nuove varietà agricole più adatte a climi con alta intensità solare, come quello mediterraneo. Un passo importante, sottolineano, per un’agricoltura più resiliente e sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici sempre più sfidanti.